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Articoli di Elza Andreon

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Boldara

  • BOLDARA: località del comune; varie sono le ipotesi sull’origine del nome:
    La prima lo fa derivare  da voltara, con riferimento alle anse del fiume Lemene.
    La seconda lo fa risalire al tedesco wald cioè bosco, che richiama un territorio ricoperto da foreste.
    La terza lo fa derivare da volpara, cioè luogo delle volpi, cambiato successivamente in Boldara.
  • Via Crosara: il toponimo, di recente formazione, si riferisce a vie o strade caratterizzate dalla presenza di un incrocio.
  • Strada Ronci: si tratta di un nome molto diffuso in tutto il Friuli. Dal latino, roncare, sarchiare, depilare, ma anche mietere. I terreni così denominati, erano in origine luoghi boschivi, disboscati per lasciare posto alla coltivazione o ai pascoli.
  • Slargo Borghetto: a Boldara indica un gruppo di abitazioni lungo una strada secondaria, poco lontana dalle vie di comunicazioni più importanti.

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A proposito di scuola: l’ipotesi di Calamandrei

“Facciamo l’ipotesi, così astrattamente, che ci sia un partito al potere, un partito dominante, il quale però formalmente vuole rispettare la Costituzione, non la vuole violare in sostanza. Non vuole fare la marcia su Roma e trasformare l’aula in alloggiamento per i manipoli; ma vuol istituire, senza parere, una larvata dittatura.

Allora, che cosa fare per impadronirsi delle scuole e per trasformare le scuole di Stato in scuole di partito? Si accorge che le scuole di Stato hanno difetto di essere imparziali. C’è una certa resistenza; in quelle scuole c’è sempre, perfino sotto il fascismo c’è stata. Allora il partito dominante segue un’altra strada (è tutta un’ipotesi teorica, intendiamoci). Comincia a trascurare le scuole pubbliche, a screditarle, ad impoverirle. Lascia che si anemizzino e comincia a favorire le scuole private. Non tutte le scuole private. Le scuole del suo partito, di quel partito. Ed allora tutte le cure cominciano ad andare a queste scuole private. Cure di denaro e di privilegi. Si comincia persino a consigliare i ragazzi ad andare a queste scuole, perché in fondo sono migliori si dice di quelle di Stato. E magari si danno dei premi, come ora vi dirò, o si propone di dare dei premi a quei cittadini che saranno disposti a mandare i loro figlioli invece che alle scuole pubbliche alle scuole private. A “quelle” scuole private. Gli esami sono più facili, si studia meno e si riesce meglio. Così la scuola privata diventa una scuola privilegiata.

Il partito dominante, non potendo trasformare apertamente le scuole di Stato in scuole di partito, manda in malora le scuole di Stato per dare prevalenza alle scuole private. Attenzione, amici, in questo convegno questo è il punto che bisogna discutere. Attenzione, questa è la ricetta. Bisogna tener d’occhio i cuochi di questa bassa cucina. L’operazione si fa in tre modi: ve l’ho già detto: rovinare le scuole di Stato. Lasciare che vadano in malora. Impoverire i loro bilanci. Ignorare i loro bisogni. Attenuare la sorveglianza e il controllo sulle scuole private. Non controllarne la serietà. Lasciare che vi insegnino insegnanti che non hanno i titoli minimi per insegnare. Lasciare che gli esami siano burlette.

Dare alle scuole private denaro pubblico. Questo è il punto. Dare alle scuole private denaro pubblico.

Discorso pronunciato da Piero Calamandrei al III congresso dell’Associazione a Difesa della Scuola Nazionale, a Roma l’11 febbraio 1950.

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Nucleare? Un costosissimo vicolo cieco…

articolo di Michele Boato

presidente de L’Ecoistituto del Veneto “Alex Langer” e direttore della rivista “Gaia”

Chiunque lo proponga, da destra o da sinistra, finge di ignorare che:

1. Il nucleare non è sicuro, è a rischio di incidenti catastrofici

Nel 1979 ad Harrisburg (Usa) si è sfiorata la “fusione del nocciolo”, che c’è stata a Cernobyl (Ucraina) il 26 aprile 1986, con decine di migliaia di tumori e leucemie nei 20 anni successivi e più di 1000 morti per tumore tra i soldati intervenuti; ha contaminato l’acqua di 30 milioni di ucraini; irradiato 9 milioni di persone. Oggi, nelle regioni confinanti, 2/3 degli adulti e metà dei bambini sono ammalati alla tiroide, c’è il raddoppio delle malformazioni.

Nel 2002 nell’Ohio (Usa) si è sfiorato lo stesso disastro; nel 2004 a Sellafield (GB) c’è stata una fuga 160 kg di velenosissimo plutonio rivelata solo dopo 8 mesi.

Dal 1995 al 2005 c’è stata una serie di incidenti gravi (con 7 morti e centinaia di contaminati gravi) nelle centrali del Giappone: tra cui uno gravissimo a TokaiMura nel 1999 (2 lavoratori morti, 3 gravemente contaminati e 119 esposti a forti dosi di radiazioni) e il più grande impianto nucleare al mondo chiuso il 16.7.2007 per i danni da terremoto.

Avere il nucleare vicino casa non è assolutamente la stesso che a centinaia di km.

2. Dopo 50 anni, non si sa ancora dove mettere le scorie radioattive

Ci sono milioni di tonnellate di scorie (di cui ben 250.000 altamente radioattive) senza smaltimento definitivo. Gli Usa hanno speso 8 miliardi di dollari in 20 anni senza trovare una soluzione. In Italia il governo ha dato 674 milioni di euro alla Sogin che, dopo il ridicolo tentativo di Scanzano J. (sismico, come gran parte d’Italia), non sa dove mettere le “ecoballe” radioattive: il plutonio resta altamente radioattivo per 200mila anni! L’uranio238 per milioni di anni.

3. Non esiste il nucleare “sicuro e pulito” di Quarta generazione

Le centrali di “terza generazione”, che Berlusconi vuole costruire, dovrebbero durare più di quelle in funzione (II generazione), senza aver risolto il problema delle scorie né della “sicurezza intrinseca” (spegnimento automatico se c’è un incidente grave). Le chiama “ponte” verso una quarta generazione” che promette sarà “assolutamente sicura, non proliferante, con poche scorie e meno pericolose”, ecc. Ma i reattori di IV generazione NON esistono! Sono previsti “dopo il 2030”, come se fosse domani; e quanto “dopo”?

Intanto il governo propone un colossale rilancio del nucleare, con reattori che, almeno fino al 2040, aggraverebbero tutti i problemi creati dal nucleare! Infatti l’Enel ha investito quasi 2 miliardi di euro per completare, in Slovacchia, due reattori di vecchia tecnologia sovietica, addirittura privi di involucro esterno, giustificandosi: “la probabilità di un impatto aereo è trascurabile”. In che mani siamo!

4. E’ favola “solo col nucleare si può fermare il riscaldamento globale”

Per avere una riduzione di gas serra bisognerebbe costruire una centrale nucleare ogni 10 giorni (35 all’anno) per i prossimi 60 anni. Così, con 2.000 nuove centrali nucleari, si fornirebbe il 20% dell’energia totale.

C’è qualcuno, sano di mente, che pensa si potrebbe procedere a questo ritmo?

Nessuno dei top manager dell’energia crede che le centrali esaurite nei prossimi anni saranno rimpiazzate per più della metà: il trend mondiale del nucleare è verso il basso: solo per mantenere il numero e la potenza delle 435 centrali attuali (ne sono già state chiuse 117) ce ne vorrebbero 70 di nuove entro il 2015 (una ogni mese e mezzo!) e altre 192 entro il 2025: una ogni 18 giorni! Tutto per continuare a produrre non il 20%, ma solo il 6,5% dell’energia totale

2.000 scienziati dell’IPCC (ONU) lo hanno certificato nel 2007: “Il nucleare non potrà fermare la febbre del pianeta”.

Inoltre il ciclo completo (estrazione ed “arricchimento” dell’uranio, smaltimento scorie, costruzione e smantellamento centrale) emette gas serra quanto il ciclo a combustibile fossile.

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aprile 2008

  • 25 maggio 2008: incontro con Luca Mercalli a Ca’ dei Mulini a Boldara.
  • 1 giugno 2008: Gita alle isole di Venezia.
  • 19 ottobre 2008: visita guidata alla Mostra “il Louvre a Verona” a Palazzo della guardia. Per informazioni e prenotazioni, tel.: 368 3599006

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Agli elettori mancini!

Consigli utili: come sopravvivere a B&B

(Riportiamo alcuni suggerimenti sintetici del giornalista Roberto Cotroneo ai delusi del 15 aprile da qui fino al 2013.)

  1. Evitare le trasmissioni televisive politiche.
  2. Darsi un’anima internazionale evitando con cura le prime tre pagine di qualsiasi quotidiano e i primi 15 minuti dei telegiornali.
  3. Pensare il meno possibile.
  4. Evitare le vacanze in luoghi amministrati dal centro sinistra e dal centro destra; meglio starsene a casa.
  5. Molta natura: la natura funziona sempre, e soprattutto non l’ha inventata Berlusconi.
  6. Evitare le passeggiate per la pianura padana, lungo il Po e la Costa Smeralda.
  7. Trovarsi un hobby o uno sport non attinente con la cronaca politica. Per chi non riesce a fare a meno di pensarci a B&B, potrebbero andar bene gli scacchi, la dama o i videogiochi.
  8. Allontanarsi il più possibile dalla contemporaneità. Non leggere saggi sull’Italia di oggi. Darsi alla letteratura. Imparare a ballare; per i balli di coppia scegliere partners che non siano di sinistra.
  9. Iscriversi a una stagione di concerti rigorosamente di musica classica; meglio la musica barocca che ti fa illudere di vivere in un Paese migliore.
  10. Per chi è single, trovarsi un fidanzato o una fidanzata, meglio stranieri, perché non pensano troppo a Berlusconi e non sanno chi siano Bossi o Maroni.
  11. Niente cultura. Leggere libri certo.  Meglio non frequentare presentazioni di testi impegnati, cineforum, teatro sperimentale. Finisce che ti senti di nicchia.
  12. Attendere con pazienza; non c’è altra possibilità. Ascoltare la radio di notte. E’ raro che a quell’ora telefoni Berlusconi. Provare a sorridere, nonostante tutto.

da “l’Unità” del 16 aprile 2008

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(Riportiamo alcuni suggerimenti sintetici del giornalista Roberto Cotroneo ai delusi del 15 Aprile da qui fino al 2013.)

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Bagnara

  • Piazza Aldo Moro: (Maglie, Lecce, 23/09/1916 – Roma, 09/05/1978)
    Politico. Deputato democristiano dal 1948, più volte ministro, segretario della DC (1959/65), presidente del Consiglio (1963/68), formò un governo di centro-sinistra con la partecipazione del PSI. Ministro degli Esteri (1969/74) e di nuovo presidente del Consiglio (1974/76). Dal 1976 presidente della Democrazia cristiana, venne rapito dalle Brigate Rosse il16/03/1979, mentre preparava l’allargamento della maggioranza al PCI. Dopo 55 giorni di sequestro, fu ritrovato ucciso in una vettura parcheggiata nel centro di Roma.
  • Via Volpi di Misurata: (Venezia, 19/11/1877 – Roma, 16/11/1947)
    Volpi Giuseppe. Imprenditore e politico. Fondatore della S.A.D.E. (Società Adriatica Di Elettricità, 1905), tristemente famosa per aver costruito la diga del VAJONT. A lui si deve anche la C.I.G.A. (Compagnia Italiana Grandi Alberghi).
    Nel 1919 ideò e avviò la costruzione del complesso industriale e portuale di Marghera stabilendo una proficua collaborazione con le strutture del regime fascista. Governatore della Tripolitania, regione della Libia, nel 1921/25, fu in seguito ministro delle Finanze (1925/28). Durante il ventennio fu insignito del titolo nobiliare di Conte della Misurata Abbandonati gli incarichi di governo, estese le sue attività imprenditoriali a diversi settori: fu inoltre presidente della Biennale di Venezia e tra i promotori del festival cinematografico. Dal 1934 presiedette la Confederazione fascista degli industriali. Arrestato dai Tedeschi dopo la caduta del regime fascista (1943), venne rilasciato dopo alcuni mesi di detenzione e si rifugiò in Svizzera dove svolse una certa attività antifascista che gli valse la simpatia degli U.S.A. e la conseguente riabilitazione politica. Il nome dell’industriale veneziano entrò a far parte dell’onomastica stradale del comune quando questa fu rinnovata nell’agosto del 1968 (Delibera del 28 agosto 1968), portando la motivazione di rendere la numerazione civica “più rispondente alle esigenze di oggigiorno”!
  • Via Vincenzo Monti: (Alfonsine, Ravenna 1754 – Milano 1828)
    Poeta e letterato. Frequentò l’università di Ferrara, ma fu a Roma, dove era segretario di Luigi Braschi, che la sua cultura assimilò le varie tendenze letterarie dell’epoca. Le capacità di verseggiatore appaiono già in luce nel poemetto “La bellezza dell’universo” nelle odi “La prosopopea di Pericle” e “Al signor di Mongolfier”.
    Alla discesa di Napoleone si trasferì a Bologna e poi a Milano, capitale della Repubblica Cisalpina. Fuggito a Parigi, divenne aperto sostenitore di Napoleone per cui scrisse numerose opere cortigiane: “Il bardo della Selva Nera”, “La Mascheroniana”, “Il Prometeo”.
    Caduto in disgrazia al ritorno degli Austriaci, nonostante alcune opere di carattere encomiastico, come “Mistico omaggio”, vide ridimensionata la sua fama. La facilità con cui Monti passò da uno all’altro genere da un tema all’altro e la superficialità con cui si offrì alle forze, di volta in volta dominanti in Italia, caratterizzano la sua fisionomia umana e letteraria. Poeta di ispirazione neoclassica, compose versi di armoniosa musicalità e limpidezza cristallina, ma raggiunse i suoi esiti migliori come traduttore dell’Iliade.
  • Via Ugo Foscolo: (Zante, isola greca, 1778 – Turnham Green, Londra, 1827)
    Poeta. Compiuti i primi studi a Spalato, dopo la morte del padre medico, si trasferì a Venezia (1792). Entrato in contatto con la parte culturalmente più progressista della società veneziana, maturò ideali libertari e giacobini; per la sua opposizione al governo cittadino dovette fuggire a Bologna dove pubblicò l’ode “A Bonaparte liberatore”. Tornato a Venezia alla caduta della Serenissima, con l’incarico di segretario del nuovo governo, rimase profondamente deluso dalla firma del trattato di Campoformido, che consegnava la città agli Austriaci.
    Costretto a fuggire a Milano dove conobbe V. Monti e G. Parini, cominciò a collaborare con giornali e riviste. Passato a Bologna continuò l’attività di pubblicista e scrisse il romanzo epistolare “Le ultime lettere di Jacopo Ortis”, romanzo largamente autobiografico, espressione di una profonda crisi esistenziale e filosofica. Successivamente ritornò a Milano dove pubblicò le odi “A Luigia Pallavicini caduta da cavallo” e “All’amica risanata” e 12 sonetti, tra i quali “Alla musa”, “Alla sera”, “A Zacinto”, “In morte del fratello Giovanni”; in essi le inquietudini della sua personalità si fondono in un rigoroso equilibrio formale e poetico. A Milano compose (1804-06) anche il carme “Dei sepolcri” in seguito all’editto napoleonico che proibiva la sepoltura nei centri abitati. Il poeta presenta una serie di considerazioni sul tema della morte e soprattutto su quello dell’immortalità legata al ricordo nei posteri del valore e della virtù, come testimoniano le tombe dei grandi Italiani sepolti a S. Croce a Firenze. Persa completamente la fiducia in Napoleone e cresciuti i dissidi con l’ambiente letterario milanese, si trasferì a Firenze dove avviò la stesura del poemetto “Alle Grazie”.
    Dopo la definitiva caduta di Napoleone, rifiutò l’offerta del governo austriaco di dirigere la rivista letteraria “Biblioteca italiana” e se ne andò esule volontario a Londra. Qui si dedicò soprattutto agli studi di critica letteraria che ne fanno uno dei maggiori critici ottocenteschi.

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Bagnara

  • BAGNARA: frazione del comune; il nome deriva dal latino “balnearia – bagni, luoghi paludosi”. Esso caratterizzava un territorio paludoso attraversato da numerosi corsi d’acqua ben più consistenti di quelli attuali.
    La struttura geomorfologia del terreno conferma la presenza di affioramenti ghiaiosi oltre ad avvallamenti di chiara origine fluviale. Un’ulteriore conferma, che interessa il nome Bagnara, è la presenza a poca distanza del paese, di Bagnarola. Recenti ipotesi hanno infatti correlato le due località classificandole tra le numerose coppie toponimiche presenti nelle vicinanze.
  • Via Alessandro Manzoni: scrittore italiano (Milano, 1785 – 1873). Figlio del conte Pietro e di Giulia Beccaria.
    Per dissidi fra genitori, il Manzoni fu educato in vari istituti religiosi. L’influenza delle tradizioni familiari e le tristi esperienze scolastiche lo avvicinarono alle idee della Rivoluzione francese. Il periodo tra il 1805 e il 1810 trascorso a Parigi presso la madre, fu molto importante per la sua formazione anche spirituale. Il matrimonio con Enrichetta Blondel, giansenista, lo porterà successivamente, alla conversione al  cattolicesimo.
    La produzione cristiana inizia con gli “Inni sacri” con cui il poeta voleva esaltare le maggiori festività della Chiesa. Seguirono le tragedie “Il conte di Carmagnola” e “L’Adelchi” in cui, di fronte all’ingiustizia terrena, l’uomo si deve affidare alla volontà misericordiosa di Dio. A questo tipo di riflessione appartiene anche l’ode “Il cinque maggio” scritta per la morte di Napoleone.
    “I Promessi sposi” rappresentano il compimento di tutto il suo percorso interiore e letterario.
    La loro complessa struttura narrativa può considerarsi il risultato di quella esigenza di verità e di sentimento religioso che  caratterizza l’uomo e che permea tutta l’opera. L’ultima stesura del romanzo fu pubblicata a dispense fra il 1840 e il 1842. Successivamente il Manzoni si occupò soprattutto di questioni linguistiche in cui cercò di difendere e imporre anche nella pubblica istruzione il modello fiorentino che considerava più adatto all’unificazione italiana.
    La sua vita privata non fu molto felice, rattristata dalla morte in giovane età, della moglie Enrichetta e da gravi problemi familiari. Si risposò nel 1837 con Teresa Borri. Nominato senatore del regno partecipò al voto con il quale si trasferiva la capitale da Torino a Firenze: era sempre stato contrario al potere temporale dei papi. Incontrò Cavour, Garibaldi, Verdi, Vittorio Emanuele e Margherita di Savoia; da tutti era stimato per la sua integrità morale e il suo moderatismo. Morì a Milano il 22 maggio 1873.
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dicembre 2007

  • 12 ottobre 2007: presentazione del libro “Muri, lacrima e za’tar” di Gianluca Solera.
  • 13 ottobre 2007: visita guidata ad alcune chiese del circuito “Chorus” di Venezia.
  • 11 novembre 2007: visita guidata alla mostra “Tiziano ultimo atto”, Belluno.
  • 25 gennaio 2007: in occasione del Giorno della Memoria, lettura scenica di poesie, con l’accompagnamento di musiche ed immagini.
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maggio 2007

Di seguito il sunto delle attività fin qui svolte:

  • 23 marzo 2007: “Immigrazione e globalizzazione: come cambia la nostra società” – Relatore: dott. Bruno Anastasia – Osservatorio “Veneto lavoro”.
  • 13 aprile 2007: “Il clima che cambia: stato di paura o scomoda verità?” – Relatore: dott. Fulvio Stel – OSMER – FVG.
  • 20 aprile 2007: “TFR: informazioni per l’uso” – Relatore: sig. Renzo Moret – INCA CGIL – Portogruaro.
  • 19 maggio 2007: Visita guidata ad alcune chiese del circuito “Chorus” di Venezia.

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Incentivi anti-inquinamento (previsti dalla legge finanziaria 2007)

A. CALDAIE, PANNELLI, ISOLAMENTI TERMICI

Innalzamento dal 36% al 55%della detrazione fiscale per interventi di aumento di efficienza energetica.
La detrazione che si riferisce a una spesa sostenuta nel 2007, va suddivisa in tre quote annuali di pari importo. Le azioni incentivate si riferiscono a:

  • Interventi per la riduzione dei consumi di energia sia degli edifici nuovi che di quelli esistenti, con un contributo massimo di 100mila euro in 3 quote annuali. Isolare gli edifici, cioè fare indossare il “cappotto alla nostra casa, può valer un 20-30% di consumi in meno. Quasi il 70% dei costi energetici di una famiglia, sono destinati al riscaldamento degli ambienti. Investire in una buona coibentazione durante la costruzione ex novo, fa risparmiare fino al 60% delle spese di riscaldamento. A questo riguardo, a partire dal 10 luglio 2008 ci sarà l’obbligo della certificazione dei consumi energetici. Dal 1° luglio 2009 infine, l’etichetta energetica diventerà obbligatoria anche per vendere un singolo appartamento. La certificazione energetica è un documento che descrive nei dettagli i consumi del nostro appartamento e che va prodotta se si vogliono ottenere gli incentivi.
  • Installazione dei pannelli solari per la produzione di acqua calda e per il riscaldamento; il bonus potrà arrivare fino a un massimo di 60mila euro in 3 anni.
  • Interventi di copertura, isolamento dei pavimenti, delle pareti e installazione di finestre ad alta tenuta energetica. Il bonus è di 60mila euro max.
  • Installazione di caldaie a condensazione. Detrazione max è di 30mila euro.

N.B. I RIMBORSI SONO CONDIZIONATI DALLA CERTIFICAZIONE DELL’EDIFICIO!

B. FRIGORIFERI E CONGELATORI

Detrazione fiscale in un’unica rata, per la sostituzione di frigoriferi e congelatori di classe energetica non inferiore ad A+, acquistati nel 2007. La spesa ammissibile non deve superare i 1000 euro per ciascun apparecchio; la detrazione non potrà essere superiore a 200 euro.

C. AUTO A METANO

Riduzione del 20% del carico fiscale per il gpl. Questo comporta una diminuzione del prezzo alla pompa di circa 38 centesimi al litro, iva compresa. Sono previsti incentivi per trasformare le autovetture a gas metano o gpl (650euro se si fa entro tre anni dopo l’immatricolazione; 350euro per chi ha un’auto euro 0 o euro 1) che quelli per l’acquisto di un’auto a metano e gpl (1500 euro per ogni vettura con un’ulteriore sconto di 500 euro se le emissioni di CO2 sono inferiori a 120 grammi per km).

D. PANNELLI FOTOVOLTAICI

Sarà possibile cedere alla rete nazionale, l’energia elettrica prodotta da impianti casalinghi ed eventualmente eccedente il proprio bisogno. I piccoli fornitori potranno vendere la loro ecoelettricità a un prezzo agevolato fino a 0,49 al kw.

Per saperne di più:

  • Utilissimi consigli per risparmiare energia: www.ecoage.it
  • Energie rinnovabili: www.fonti-rinnovabili.it (sito collegato a Legambiente che contiene anche un elenco di installatori di pannelli solari diviso per regioni).
  • Per informazioni precise su costi e opportunità, ma anche per passare alla fase progettuale: www.ice.it , istituto per il Commercio Estero.
  • Per incentivi e rimborsi da parte dello Stato, consultare il sito del governo: www.governo.it e si clicca su “Finanziaria”, voce ENERGIA.
  • Può essere utile consultare il progetto “CasaClima” della provincia autonoma di Bolzano: www.provincia.bz.it

azlea

P.S. Anche la nostra amministrazione comunale dovrebbe dare il buon esempio, riducendo lo spreco dell’illuminazione pubblica!

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