La Casa delle Bambole

Spettacolo violento, crudo, scioccante, quello rappresentato all’oratorio. Ma l’atmosfera tetra e pesante è stata alleviata da momenti di grande suggestione, di delicata poesia, che la scelta azzeccata dei testi e il linguaggio corporeo estremamente composito e libero delle bravissime danzatrici ci hanno fatto vivere intensamente. Tiziana e Michela, con i loro movimenti e le loro intense espressioni, hanno comunicato e trasmesso ben oltre l’interpretazione del testo e della musica. Teatrodanza, un’articolata costruzione coreografica caratterizzata dal recupero di una dimensione primordiale del rapporto tra gesto e azione e tra gesto e parola, espressione artistica spesso allegorica, che fa uso di simboli, fortemente animata dalla fusione con le arti figurative, e dove l’elemento narrativo è trattato in modo tale da inserirsi meravigliosamente nelle maglie della danza, della musica e dell’immagine fondendosi poi con l’individuale rappresentazione della mente dello spettatore.

Non era facile mettere in scena uno spettacolo del genere mantenendo equilibrio e armonia, ma bisogna dire che gli ideatori e gli interpreti sono invece riusciti a produrre un piccolo miracolo, degno di ulteriori plausi, magari in un ambiente diverso (riproporlo al teatro Russolo il prossimo anno sarebbe un meritato premio per tutti).

Uno spettacolo, per finire, che difficilmente potrà essere dimenticato.

Alla fine, usciti dalla sala, cadevano bianchi fiocchi.
“…Ad Auschwitz c’era la neve”…

articolo: © courtesy “ERREUNO” Portogruaro, febbraio 2010

fotografie: © courtesy Claude Andreini

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