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Agli elettori mancini!

Consigli utili: come sopravvivere a B&B

(Riportiamo alcuni suggerimenti sintetici del giornalista Roberto Cotroneo ai delusi del 15 aprile da qui fino al 2013.)

  1. Evitare le trasmissioni televisive politiche.
  2. Darsi un’anima internazionale evitando con cura le prime tre pagine di qualsiasi quotidiano e i primi 15 minuti dei telegiornali.
  3. Pensare il meno possibile.
  4. Evitare le vacanze in luoghi amministrati dal centro sinistra e dal centro destra; meglio starsene a casa.
  5. Molta natura: la natura funziona sempre, e soprattutto non l’ha inventata Berlusconi.
  6. Evitare le passeggiate per la pianura padana, lungo il Po e la Costa Smeralda.
  7. Trovarsi un hobby o uno sport non attinente con la cronaca politica. Per chi non riesce a fare a meno di pensarci a B&B, potrebbero andar bene gli scacchi, la dama o i videogiochi.
  8. Allontanarsi il più possibile dalla contemporaneità. Non leggere saggi sull’Italia di oggi. Darsi alla letteratura. Imparare a ballare; per i balli di coppia scegliere partners che non siano di sinistra.
  9. Iscriversi a una stagione di concerti rigorosamente di musica classica; meglio la musica barocca che ti fa illudere di vivere in un Paese migliore.
  10. Per chi è single, trovarsi un fidanzato o una fidanzata, meglio stranieri, perché non pensano troppo a Berlusconi e non sanno chi siano Bossi o Maroni.
  11. Niente cultura. Leggere libri certo.  Meglio non frequentare presentazioni di testi impegnati, cineforum, teatro sperimentale. Finisce che ti senti di nicchia.
  12. Attendere con pazienza; non c’è altra possibilità. Ascoltare la radio di notte. E’ raro che a quell’ora telefoni Berlusconi. Provare a sorridere, nonostante tutto.

da “l’Unità” del 16 aprile 2008

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(Riportiamo alcuni suggerimenti sintetici del giornalista Roberto Cotroneo ai delusi del 15 Aprile da qui fino al 2013.)

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Di muri e viaggi

Avevo deciso, già da un po’ di tempo, che in questo spazio avrei parlato di muri, metaforici naturalmente, da abbattere per cercare di leggere ed interpretare, fuori da schematismi, in modo più aperto e libero tutto ciò che  ci accade attorno. A questo punto, il pensiero va immediatamente, per analogia, al muro di Berlino la cui caduta, nel 1989, ha inaugurato una stagione di speranze di rinnovamento che non sono però durate molto, perché dinanzi alla complessità della nuova realtà che si è andata delineando, non più divisibile nettamente in due, molti hanno trovato più comodo erigere nuove barriere, mentali questa volta, piuttosto che tentare di adottare nuovi metri di giudizio. Mentre riflettevo su questo aspetto e cercavo di elaborarlo in modo più compiuto, mi sono imbattuta in un’altra parola, altamente evocativa, viaggio, ed ho pensato che i due termini, apparentemente antitetici, potevano servire ottimamente a sviluppare un ragionamento, che poteva diventare programmatico per la nostra associazione e per tutte le altre consimili, che si definiscono culturali. Una volta abbattuti i muri, bisogna, ho pensato, intraprendere un viaggio, metaforico anche questo naturalmente, dentro di sé e fuori di sé, alla ricerca di motivazioni e significati autentici e nuovi che ci aiutino a comprendere una realtà che cambia velocissimamente e che pone problemi ed interrogativi mai incontrati prima. In questa prospettiva muro-viaggio non esistono più argomenti tabù, che non possono essere affrontati e discussi e, se non ci sono più comode e facili certezze, c’è una ricchezza di opinioni e punti di vista stimolanti e vitali.
Certamente questo, che ho delineato, è un percorso faticoso ma necessario, da tener presente se si vuole uscire dall’impasse in cui spesso ci si imbatte nell’analizzare i fenomeni contradditori e complessi di questa nostra epoca. Per concludere, questa nostra riflessione vuole diventare, in questo momento dell’anno aperto ai programmi e ai propositi, un augurio e un pungolo per tutti, noi compresi.

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