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Tacchinificio di Bagnara: quale futuro?

Lo scorso 24 marzo, il Comitato per la salubrità ambientale di Bagnara, che da anni si batte contro il disagio causato dalla presenza del tacchinificio in paese, ha organizzato una serata informativa con due rappresentanti dell’ASL locale sui seguenti punti:

  • allevamento di Bagnara: rischi, pericoli e prevenzione di fronte alla diffusione dell’influenza aviaria,
  • allevamenti domestici: norme di comportamento;
  • tempi e modi per una soluzione definitiva dei disagi provocati dall’allevamento di tacchini.

L’affluenza è stata ragguardevole (dalle 80 alle 100 presenze su 216 famiglie della frazione), segno che l’argomento trattato – aviaria, tacchinificio di Bagnara, soluzioni urbanistiche – è molto sentito e che la pubblicità, fatta dal comitato, è stata efficace.

La prima parte della serata è stata incentrata sui primi 2 punti all’o.d.g su cui sono intervenuti i relatori, la dott.ssa Benvegnù e il dott. Tabaro dell’ASL10.
Dopo la presentazione e una breve introduzione del rappresentante del Comitato, Riccardo Bortolussi, la dott.ssa Benvegnù ha fatto un quadro sintetico ed efficace del fenomeno aviaria (origine, principali focolai e reale diffusione nel mondo) ed ha rassicurato che esso è controllato a livello mondiale dall’O.M.S. e da tutte le unità dei singoli paesi, soprattutto quelli occidentali, tra cui l’Italia ed ha ricordato che l’epidemia si diffonde attraverso gli uccelli selvatici e che in Italia sono stati registrati pochissimi casi di uccelli morti.
Il dott. Tabaro ha detto poi che l’allevamento di Bagnara, sotto l’aspetto dell’aviaria, non è un pericolo; ha ribadito come sia importante, per gli allevamenti domestici e ancor di più per quelli industriali, fare attenzione e rispettare le misure di protezione (reti antipassero, abbeveraggi interni…) e per quest’ultimi, oltre a quelle indicate, praticare la scrupolosa pulizia dei mezzi, lo smaltimento controllato delle deiezioni, in quanto vettore dell’infezione etc. Ha infine assicurato che l’allevamento di Bagnara è in regola, legittimo e assolutamente sotto controllo dal punto di vista del rispetto delle nuove norme di biosicurezza del decreto regionale del 15/06/05.
In fase di dibattito, tutte le domande sono state per il dott. Tabaro, responsabile del settore veterinario, e vertevano tutte sul fatto che il tacchinificio, secondo alcune testimonianze dirette e documentazione fotografica, non rispettava alcune delle prescrizioni succitate (i soffitti e le pareti non sono pulibili completamente perchè i primi sono in eternit – le reti antipassero non ci sono o sono poste provvisoriamente – la lettiera non viene asportata  con mezzi a tenuta e coperti) e che i disagi per puzza, odori e mosche erano costanti e che le deiezioni, miste a lettiera, provenienti dalle aperture del tacchinificio arrivavano fino alle casa vicine.
Il dott. Tabaro ha risposto che la serata verteva sull’aviaria  e che non si era preparato  sull’argomento odori (!). Di fronte alla conclusione che i controlli non ci sono o sono superficiali, il dott. Tabaro ha risposto “che esegue i controlli, ma non tutti i giorni, pertanto non assicura il rispetto sui trasporti di lettiera e che può darsi che le reti antipassero siano posizionate male ma che se entrasse un passero non ci sarebbero problemi”. E allora perchè imporre le reti?
La dott.ssa Benvegnù ha assicurato personalmente  di attivare maggiori controlli sull’allevamento di Bagnara.