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Capo Nord

Capo Nord: avrei desiderato arrivarci 30 anni fa in moto: un sogno. Parto per questo viaggio perché ancora oggi mi incuriosisce e mi emoziona l’idea di passare dei giorni senza mai vedere la notte. Sarà un viaggio prettamente naturalistico che si distingue dai miei ultimi viaggi, volti alla conoscenza di popoli e culture.

Il viaggio Venezia-Oslo con scalo a Copenhagen dura circa quattro ore: arrivo ad Oslo alle venti. La temperatura è stranamente di 28 gradi, e alle undici di sera nella capitale norvegese non è ancora buio. Una considerazione arrivando ad Oslo: sono soltanto a metà strada dal punto di arrivo. Oslo è la capitale più antica del Nord Europa. Quasi completamente distrutta durante l’ultimo conflitto mondiale, oggi è una città con 570.000 abitanti sita in fondo ad uno dei fiordi più belli, circondata da isolette e colline ricche di boschi. Ad Oslo si assegna il Nobel per la pace, l’unico Nobel a non venire assegnato a Stoccolma. Visito il parco più importante, il Frogner Park, noto per le sculture di Vigeland; anche se la tappa  più interessante, per uno come me non molto attento all’arte, è la visita al museo dove sono esposte molte tele di importanti pittori. Il più emozionante è senza dubbio “L’URLO” di Munch che da solo può valere il viaggio.

All’indomani, dopo un volo di circa un’ora arrivo a Bodo ed è da qui che la luce avrà la meglio sulle tenebre fino al termine del viaggio. La cosa che più mi colpisce è che nelle ore per noi “notturne” naturalmente non c’è nessuno in giro e sembra di vivere in una città fantasma. Da Bodo prendo il traghetto che mi porta dopo tre ore di navigazione verso l’arcipelago delle isole Lofoten. Il paesaggio durante la navigazione è spettacolare con costiere mozzafiato e picchi incredibili. Sbarco e proseguo per Å un paese con il nome più corto al mondo e il più piccolo delle Lofoten. Un villaggio di pescatori veramente pittoresco con le coloratissime casette in legno color giallo ocra o rosso. C’è una luce particolare, dovuta alla posizione geografica: le Lofoten sono ad una latitudine di 67° nord sopra il circolo polare artico, come l’Alaska e la Siberia ma l’influenza della corrente del golfo ne mitiga notevolmente il clima.

Le Lofoten oltre ad essere delle meravigliose isole sono celebri per la pesca del merluzzo, che qui arriva in banchi dal Mare di Barents per riprodursi e deporre le uova.
Da metà gennaio a fine marzo centinaia di pescherecci ne pescano a milioni. Dopo le catture il pesce viene pulito e decapitato. Poi a terra i merluzzi vengono legati a due a due e quindi appesi alle rastrelliere di legno per far sì che vento, sole e pioggia completino il lavoro di essiccazione che trasforma, dopo circa tre mesi, il merluzzo in stoccafisso.
L’Italia è il principale acquirente, e il 90% dello stoccafisso che arriva da noi viene proprio dalle Lofoten.