Neurox: 30 anni e non sentirli

Quando nell”88 (dopo aver anche pubblicato nell’86 l’LP Live Adventure C. e nell’87 il demotape Neurox) il gruppo decide di sospendere le attività, è appunto perchè le contingenze personali dei membri non potevano più garantire il totale impegno alla causa, condizione alla base stessa della band.

Anche se Gianmarco Orsini e Claudio Barro non hanno mai smesso di collaborare (ricordiamo la creazione del Woodstock Music Village, oltre alla co-militanza in innumerevoli band), verso la metà degli anni ’00, il gruppo decide di riunirsi, con la formazione originale ma senza nessuno alla batteria. Tutt’altro che un’operazione nostalgia però, in quanto la volontà è quella di rimettersi totalmente in gioco, facendo i conti con una tecnologia che si è evoluta ed una sensibilità ed esperienze diverse, ma in un panorama mutato, e non precisamente in meglio: poco spazio per suonare musica propria, e poca volontà di farlo: “Mi guardo bene dal fare considerazioni che mi possano portare a dire che una volta era meglio, a scadere in una retorica spiccia, ma da quello che vedo, la proliferazione delle tribute band, una maledizione che sta ammazzando la musica, ha letteralmente anestetizzato il gusto comune. Aveva ragione l’Orso (Orsini, n.d.r.) quando mi ha detto: abbiamo sbagliato tutto, non dovevamo riunire i Neurox ma fondare la ‘tribute band ufficiale dei Neurox!’. Quando abbiamo iniziato, suonare anche una sola cover, era visto come un’umiliazione. Ora prevale la legge del cassettino, come giustamente sostiene sempre l’Orso: il gestore del locale per sapere se il gruppo gli è piaciuto, apre il cassetto degli incassi, se è pieno il gruppo ha suonato bene, altrimenti…”.

Un percorso, quello dei Neurox che paradossalmente riparte da zero, con serate centellinate e massima attenzione al lavoro di studio, con la precisa esigenza di scrivere musica nuova, partendo da quello che di buono era stato fatto, ma come sempre volendo superarlo.
“Quanto tempo ci metteremo? Non importa…è il viaggio la parte più bella”.

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