Informazioni su: Gigliola Bittolo Bon

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Articoli di Gigliola Bittolo Bon

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Convocazione assemblea soci – 27 marzo 2018

Caro socio e/o simpatizzante,

il direttivo de “La Ruota” ti invita all’assemblea ordinaria della nostra associazione, convocata per martedì 27 marzo 2018, alle ore 20.45, presso la Sala delle Associazioni, in Borgo del Castello Medioevale a Gruaro.

La prossima assemblea sarà particolarmente importante perché riguarderà anche il rinnovo delle cariche sociali, per scadenza del precedente direttivo.

Pertanto, se sei solito partecipare o semplicemente simpatizzi per le nostre attività, contiamo caldamente sulla tua presenza.

L’ordine del giorno che andremo a discutere è il seguente:

  • elezione dei membri del consiglio direttivo (durata mandato: tre anni) e delle principali cariche sociali (presidente, vicepresidente, segretario, tesoriere)
  • lettura del bilancio 2017
  • breve excursus sulle attività svolte nell’anno 2017
  • proposte di attività e presentazione delle iniziative già programmate per il 2018
  • tesseramento 2018
  • varie ed eventuali

Partecipando all’assemblea sarà possibile proporsi o candidarsi per qualsiasi carica sociale.
Ti aspettiamo.

La presidente
Gioia Artico

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“La riscoperta dell’antenato” di Roberto Coden

La Ruota dedicherà una serata, venerdì 21 aprile 2017 alle ore 20.45 presso la Villa Ronzani di Giai di Gruaro, alle cosiddette “lingue morte”, greco e latino, per dimostrare, al contrario, che esse sono vive e vitali e continuano ad influenzare la nostra lingua quotidiana.

Questo compito è affidato ad un giovane e brillante studioso, il dott. Roberto Coden, laureato in Lettere classiche all’Università di Udine, il quale svolgerà appunto una relazione dal titolo “La riscoperta dell’antenato. Il greco e il latino nel nostro lessico quotidiano”.

L’argomento  si presta a solleticare curiosità e a coinvolgere tutti in un giocoso viaggio, ricco di sorprese e scoperte, all’interno dello stratificarsi della nostra lingua.

In allegato la locandina della serata.

  'La riscoperta dell'antenato', Roberto Coden (166,3 KiB, 28 download)
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Per raggiungere Villa Ronzani -> CLICCA QUI

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Convocazione assemblea dei soci, 10 marzo 2017

Ai soci e simpatizzanti,

vi invitiamo cortesemente all’assemblea annuale della nostra associazione “La Ruota”, che avrà luogo venerdì 10 marzo 2017 alle ore 20.45 presso la Sala delle Associazioni, in Borgo Medioevale a Gruaro, per confrontarci sul seguente ordine del giorno:

– lettura bilancio 2016;

– proposte di attività e presentazione delle prossime iniziative;

– tesseramento 2017;

– varie ed eventuali.

Contiamo sulla vostra incoraggiante presenza.

P.S. anticipiamo che la cena sociale dell’associazione avverrà il 31 marzo 2017 presso il ristorante “La Perla” a Ramuscello. Per iscrizioni telefonare a Luisella (cell. 368 3599006)

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Visita guidata alla mostra “Oltre”, Illegio

La Ruota organizza per  domenica 26 giugno 2016 un’uscita in pullman ad Illegio (UD) per visitare la mostra “Oltre. In viaggio con cercatori, fuggitivi, pellegrini” che “ripercorre Bibbia, mitologia greca e latina, letteratura cristiana medioevale e Divina Commedia, per raccontare con colpi di scena d’arte la storia sacra del viaggiare umano, attraverso un percorso suggestivo e raffinato di quarantacinque dipinti dal Quattrocento al Novecento, provenienti da trenta collezioni D’Europa” (dal sito ufficiale della mostra).

Seguirà pranzo in ristorante ad Illegio.
(Chi volesse organizzarsi autonomamente per il pranzo basta che avvisi al momento dell’iscrizione)

Nel pomeriggio poi è prevista una visita guidata al parco del Castello Savorgnan di Brazzà, che si trova a nord di Brazzacco di Sopra, in comune di Moruzzo.
Il parco, inserito nel complesso, villa, castello superiore, cappella di San Leonardo, fu restaurato alla fine dell’800 per iniziativa di Clara Slocomb Savorgnan di Brazzà  “secondo i canoni del giardino paesaggistico anglosassone, con zone verdi ornamentali alternate a grandi prati, un laghetto e tracciati a forma di trifoglio”.

La spesa prevista è di €50 ed è comprensiva del trasporto, dell’ingresso alla mostra con guida, del pranzo e della visita guidata al parco del castello Savorgnan.

Per ulteriori informazioni rivolgersi a Luisella Danelon (cell. xxx) o a Gigliola Bittolo Bon (cell. xxx).

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Presentazione del libro “La guerra vista da un idiota”

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Venerdì 12 febbraio 2016 “La Ruota” ospiterà in Villa Ronzani a Giai di Gruaro, alle ore 20.45, la presentazione, a cura del Comitato “Pro chiesa di Plave”, che ne ha curato anche l’edizione, del libro di Giuseppe Personeni “La guerra vista da un idiota”.

Si tratta di un memoriale sulla I guerra mondiale, scritto dal notaio G. Personeni, pubblicato nel 1922 e subito censurato per la sua visione antieroica, poco consona ai tempi. L’autore vi racconta la “sua” guerra, muovendo una critica feroce, serrata, con un tono amaro e ironico, alla conduzione sconsiderata della stessa da parte delle alte sfere militari che sembrano tenere in nessun conto la vita dei soldati e degli “idioti”, gli ufficiali di complemento, più legati alla truppa con cui condividono quotidianamente rischi, fatiche, stenti, pericoli, che ai quadri degli effettivi che li considerano perciò un elemento spurio.

La serata si propone di raccogliere fondi da devolvere al Comitato “Pro chiesa di Plave” che si occupa del restauro della chiesetta dell’ex-cimitero militare italiano di Plava, in Slovenia.

Vi aspettiamo!

  Presentazione 'La guerra vista da un idiota' (354,1 KiB, 27 download)
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‘A proposito di Pasolini…’, una conversazione con Angelo Battel

03-12-2015_ppp-battel_web-02La Ruota dedica, quest’anno, parte della sua programmazione a P. P. Pasolini a 40 anni dalla morte, per ricordarne l’originalità, la complessità e attualità del pensiero e la vastità della produzione letteraria ed artistica.

Si incomincia giovedì 3 dicembre 2015, alle ore 20.45, in Villa Ronzani a Giai di Gruaro, con un incontro, o meglio, “conversazione” con il dottor Angelo Battel, dell’Ufficio Cultura del Comune di San Vito al Tagliamento.

La chiave interpretativa della serata sta tutta nella scelta della formula,“conversazione”, che nella sua apparente genericità e semplicità apre al fattore sorpresa e dà la possibilità al relatore, e di conseguenza a noi tutti, di spaziare, senza una rigida classificazione, su molteplici aspetti e tematiche della produzione pasoliniana.

La serata poi, nelle intenzioni dell’associazione, servirà da prologo alla lettura scenica: “Una terra, una lingua, un amore – Oratorio per Pier Paolo”, prevista per il 19 dicembre 2015.

In allegato la locandina della serata, con preghiera, come sempre, di diffusione.

  'A proposito di Pasolini', con Angelo Battel (299,2 KiB, 28 download)
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Relazione decennale

Oggi per noi è giorno di festa, ma anche di bilancio di un’attività lunga 10 anni. Siamo nati infatti il 23 settembre 2004 per iniziativa di un gruppo di persone animate da entusiasmo, da voglia di fare, da ottimismo, dalla convinzione sincera di poter arricchire il panorama di esperienze della nostra comunità, già copioso peraltro di iniziative di tipo sportivo e di intrattenimento. Non avevamo la pretesa di essere unici, superiori o migliori di altri, ci sembrava semplicemente importante cogliere l’opportunità di inserirci in uno spazio, lasciato libero dalle altre associazioni, con le quali ci proponevamo di collaborare, o non adeguatamente sfruttato ed esplorato e che a noi sembrava particolarmente importante per la crescita consapevole di una comunità, come la nostra, geograficamente ed istituzionalmente periferica, ma non per questo destinata alla subalternità e passività.

Ecco quindi delinearsi subito l’identità de “La Ruota”, che come recita l’atto costitutivo, si presentava come “associazione di promozione sociale della cultura”. Nel corso degli anni siamo sempre rimasti fedeli a questo principio fondante e, vista la realtà che ci circonda, abbiamo deciso di non essere monotematici, ma di offrire tanti spunti, diversissimi tra di loro, che andavano dalla letteratura, alla scienza, all’economia, alla storia, all’arte, all’etica ecc., sperando che fossero capaci di suscitare interessi, smuovere interrogativi, saziare curiosità o provocarne di nuove. Questa pluralità di proposte è ben testimoniata dalle locandine che abbiamo voluto riunire assieme ed esporre, su progetto della dott.ssa Alice Artico, perché da sole valgono più di tante parole di spiegazione delle nostre intenzioni.

E i risultati? È tempo di bilancio, abbiamo detto, oltre che di festa. E allora vediamo: è certamente positivo il fatto che siamo arrivati qui, ma non possiamo negare che il nostro è stato un viaggio difficoltoso, a tratti faticoso, disseminato a volte da incomprensioni esterne ed interne, che ha dovuto prosaicamente fare i conti con le poche risorse finanziarie derivanti peraltro esclusivamente dalle quote associative, ma, e rivendichiamo questo con orgoglio, ce l’abbiamo fatta, con le nostre sole forze, senza scorciatoie, senza protezioni di alcun tipo, restando liberi nelle nostre scelte. Certo ci hanno sorretto l’appoggio incondizionato di parecchi amici fidati, assiduamente presenti alle varie iniziative e la risposta positiva, generosa e disinteressata di moltissimi relatori che hanno animato le nostre serate, senza pretendere nulla, o molto poco in cambio. Non voglio soffermarmi qui a citarli tutti, lo meriterebbero, noti e meno noti, ma per questo ci sono sempre le locandine a testimonianza, mi limiterò a menzionare e a ringraziare, come rappresentanti di tutti gli altri, quelli presenti in sala: la professoressa Lucia Crovato, il dottor Bruno Anastasia, il dottor Sergio Barizza, il professore Daniele Dazzan. Grazie.

(segue a pag. 2)

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Per amore di verità

Sabato 10 maggio 2014, Gruaro ha ricordato e rivissuto con intensità ed emozione un momento tragico della sua storia con la presentazione del libro di Dario Bigattin “La maledetta puntura del 1933”, Comune di Gruaro editore, che rievoca attraverso testimonianze dirette ed indirette, la morte di 28 bambini, avvenuta nell’anno succitato, in seguito a vaccinazione antidifterica.

La vicenda è stata ampiamente illustrata nel nostro sito, a cui rimando per i particolari.

Fin qui tutto bene: lodevole l’impegno del Comune nel celebrare l’accaduto, apprezzabile la fatica storico-letteraria del signor Bigattin che ha fatto riemergere dall’oblio fatti e persone, straordinaria la partecipazione dei cittadini, accettabile nella sua essenzialità la regia dell’evento, ma… c’è un grosso ma: nessuno, né il Sindaco, né l’autore, (a cui peraltro concedo il beneficio del dubbio, perché poteva non conoscere tutti i risvolti della vicenda) ha citato e ringraziato il signor Adamo Gasparotto, uno dei sopravvissuti, che a questo evento ha dato l’impulso iniziale, lo ha “provocato” con le sue tenaci, puntuali e documentate richieste, ed ha riproposto all’attenzione collettiva ed istituzionale una questione etica e di giustizia, la ricerca della verità.

(Ancora una volta, a supporto di quanto detto, rimando al nostro sito che ha pubblicato le lettere inviate dal signor Adamo al sindaco e all’associazione La Ruota).

Grandi sono stati la mia sorpresa ed il mio sconcerto di fronte a questo silenzio, perché il riconoscimento mi sembrava un atto dovuto, che nulla avrebbe tolto ai meriti degli altri, anzi sarebbe stato un atto di correttezza e di onestà intellettuale che avrebbe fatto onore a chi l’avesse fatto.
Ma così non è stato: per una svista -per un mal interpretato senso di uguaglianza- per una ricerca esclusiva di consenso da parte dell’amministrazione comunale? A voi l’ardua sentenza.

E allora un grazie riconoscente, anche se non ha certo la stessa valenza, lo rivolgiamo noi de La Ruota al signor Adamo Gasparotto e per il suo impegno disinteressato e per la sua lezione di profondo civismo.

Grazie.

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Lettura scenica “Il mio nome è Eva”

Salve a tutte e a tutti,

siamo lieti di invitarvi allo spettacolo: “Il mio nome è Eva” che si terrà, con il patrocinio del Comune di Gruaro e il sostegno della Banca San Biagio del Veneto Orientalesabato 15 febbraio 2014 alle ore 20:45, presso la Sala consiliare del Comune di Gruaro.

15-02-2014_il-mio-nome-è-eva_small“Il mio nome è Eva” è una lettura scenica, a più voci, che vuole presentare storie e testimonianze di donne, bersaglio o vittime di violenza, quasi a voler “restituire loro la parola”. Il raccontarsi delle donne si intreccia poi al linguaggio della poesia in cui traspare il riconoscimento del valore femminile, che racchiude in sé un rimando positivo dell’essere donna. È forte nel testo l’invito a riflettere ed a porsi domande su ciò che nella cultura può giustificare o legittimare l’uso della violenza nelle relazioni uomo-donna, un problema complesso che va oltre la rappresentazione mediatica del ”raptus di follia o gesto estremo di un uomo geloso e possessivo”.

E la donna?

È la vittima e quindi, nell’immaginario collettivo, è un essere passivo, debole, isolato, incapace di reagire, privo di risorse… persino della sua individualità.

Pertanto, essa finisce per nascondersi, sola, dentro la sua sofferenza e solitudine.

Il percorso di ricerca di aiuto di una donna che ha subito violenza può essere lungo e difficile. È per prima lei che deve ammettere che c’è un problema e decidere di fare qualcosa, rinunciando all’idea di potercela fare da sola. È lei che deve rompere il silenzio.

È quindi fondamentale metterla al centro, attivando reti di soggetti istituzionali e non, per sostenerla. Le esperienze già ci sono in tal senso. Da un paio d’anni è operativo a Portogruaro un gruppo di lavoro, formato dai Servizi Sociali, Consultorio Familiare, Forze dell’Ordine, Camera degli Avvocati e Centro di Ascolto, impegnati nella prevenzione e nel contrasto alla violenza di genere per tutte le donne del territorio.

Il lavoro di rete e la prevenzione nelle scuole sono gli assi portanti di questa esperienza.

Vi attendiamo numerosi!

  Lettura scenica 'Il mio nome è Eva' (404,3 KiB, 24 download)
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  'Il mio nome è Eva', opuscolo della serata (323,4 KiB, 0 download)
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Riflessioni sul “Giorno della memoria”

Quest’anno “La Ruota”, dopo nove anni, non celebrerà con una sua iniziativa, la “Giornata della Memoria” e non per un improvviso attacco di negazionismo, ma perché sente forte il bisogno di una pausa di riflessione alla ricerca di forme nuove e significative di comunicazione sul tema della Shoah. Il nostro timore infatti è quello di cadere nel cliché del rito che si ripete, anno dopo anno, sempre uguale a se stesso. “Oggi  Auschwitz è un simbolo, una metafora del male assoluto. E come tutte le metafore rischia di perdere la sua fisicità, diventa una figura stilizzata, estetizzante, oggetto di opere d’arte e pellegrinaggi” (WLODEK GOLDKORN – l’Espresso n. 4, 31 gennaio 2013, pag. 74-76).

Nel tentativo di sfuggire a questo pericolo, noi della Ruota, negli ultimi due anni, abbiamo cercato di contestualizzare la celebrazione, raccontando storie di internati locali; ma sentiamo che questo non basta, rimane il problema di cosa raccontare e come raccontare l’indicibile ai più giovani soprattutto, non perché manchino le testimonianze dirette o indirette, ma perché c’è la responsabilità di scegliere per essere efficaci e non retorici, per far riflettere e non solo commuovere e perché si capisce, grazie a Primo Levi, che il vero racconto su Auschwitz è impossibile perché l’avrebbero potuto fare solo coloro che non ci sono più: “i sommersi”.

“Ma il tempo passa -dice Goldkorn- …ed elaborare le parole dei testimoni scomparsi e in via di estinzione, significa guardare al futuro e non al passato. L’unico possibile insegnamento che si possa trarre da una vicenda indicibile, inenarrabile, inimmaginabile è questo. Ognuno è responsabile per ogni suo gesto. Si deve scegliere. La memoria significa azione.” E ancora Goldkorn, esplicita ulteriormente il suo pensiero e si chiede che differenza ci sia tra gli stupri di Bosnia e quelli perpetrati dagli ucraini sulle ragazze in Polonia. E come si sia potuto non intervenire con tutti i mezzi in Ruanda. O come si possano non trovare analogie tra la vicenda dei desaparecidos e la Shoah. “Non tradire la memoria di Auschwitz è in fondo semplice. Basta stare con i fatti, non con le parole, dalla parte degli oppressi, delle vittime, di coloro che hanno sete di giustizia” in tal modo la memoria si rivitalizza, si attualizza e rende possibile la speranza.

Ed è da questo invito ad andare avanti, includendo in questo percorso la memoria, che noi vorremmo ripartire.