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Presentazione del libro “Nelle isole del sole” di Andrea Villa

COMUNICATO STAMPA DEL 10/02/2019

La Ruota presenta, venerdì 22 febbraio 2019 alle ore 20:45, presso la Villa Ronzani di Giai di Gruaro, il libro di Andrea Villa  “Nelle isole del sole. Gli italiani nel Dodecaneso dall’occupazione al rimpatrio (1912-1947)” – Edizioni SEB27.

“Nelle isole del sole” l’autore affronta il tema dell’occupazione italiana delle isole del Dodecaneso (14 isole con capitale Rodi) dal 1912 fino alla fine della seconda guerra mondiale. L’argomento, poco noto al grande pubblico, ripercorre le vicende che caratterizzarono la presenza italiana in quei luoghi fino alla caduta del fascismo. La firma dell’armistizio dell’8 settembre 1943 sorprese molti italiani, civili e militari, che lì risiedevano. Molti di essi si schierarono contro gli ex-alleati tedeschi di stanza in Grecia e nelle isole durante la guerra.

Andrea Villa ricompone, attraverso documenti e testimonianze, gli avvenimenti di quegli anni e la complessità storica e umana dei suoi protagonisti.

Andrea Villa è docente preso la Pan-European University di Banja Luka in Bosnia. Collabora con l’Istituto piemontese per la storia della Resistenza e della società contemporanea “Giorgio Agosti”. È pubblicista e traduttore, autore di testi scolastici di storia, nonché di numerosi saggi scientifici e storici.

In allegato la locandina.

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Verso il referendum sulla riforma costituzionale

084_10-06-2016_referendum_montanariL’associazione culturale “La Ruota” organizza per venerdì 10 giugno 2016 alle ore 20.45 a Villa Ronzani, a Giai di Gruaro, un incontro con la prof.ssa Laura Montanari, ordinario di Diritto Pubblico Comparato all’Università di Udine, dal titolo “La Costituzione prima e dopo la riforma: sintonie e dissonanze in attesa del referendum”.

L’intervento della prof.ssa Montanari, inserito nell’ottica di quella “promozione sociale della cultura” e della partecipazione, che è uno dei principi fondanti della nostra associazione, si caratterizzerà essenzialmente come percorso conoscitivo della suddetta riforma costituzionale, recentemente approvata dal Parlamento, e che sarà sottoposta, in ottobre, a referendum.

Per un “sì” o per un “no” consapevole.

In allegato la locandina della serata.

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  'Verso il referendum', conferenza di Laura Montanari (241,6 KiB, 233 download)
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Presentazione del libro “Riscatto mediterraneo” di Gianluca Solera

Salve a tutti, siamo siamo lieti di comunicare che venerdì 2 maggio 2014 alle ore 20:45, presso la Villa Ronzani di Giai di Gruaro, ospiteremo nuovamente l’attivista Gianluca Solera, per la presentazione del suo nuovo libro: “Riscatto mediterraneo. Voci e luoghi di dignità e resistenza”, editore nuovadimensione.

Dalla scheda introduttiva:

'Riscatto mediterraneo', copertinaIl libro è un viaggio nel Mediterraneo, che racconta le rivoluzioni arabe e i movimenti contro la crisi e l’austerità, parlando di tutti coloro che hanno preso in mano il futuro sfidando la morte e l’ingiustizia. Chi sono e cosa sperano i giovani protagonisti?
Perchè il Mediterraneo è al centro di queste resistenze civili?

Il libro di Solera cerca di dare alcune risposte e invita a sperare in un futuro più giusto, onesto e democratico.

L’autore è stato “nostro” ospite nel 2007, in occasione della presentazione di un altro suo libro: “Muri, lacrime e za’tar. Storie di vita e voci dalla terra di Palestina”.

Nato nel 1966 a Riva del Garda, dopo gli studi universitari a Venezia, Parigi e Berlino, ha dato e dà testimonianza di un notevole impegno civile e politico, oltre che letterario.
Con la Fondazione Euromediterranea “Anna Lindh” per il Dialogo tra le Culture ha costruito una rete di 4.000 organizzazioni in più di 40 paesi che lavorano insieme per il dialogo, la riconciliazione e cooperazione umana, sociale e culturale, tra Europa, Mondo arabo, Israele e Turchia. Collabora con diverse riviste online.

È l’ultimo appuntamento prima della pausa estiva, date la levatura del tema e dell’autore vi attendiamo numerosi!

In allegato la locandina della serata.

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Seminario “La cina è vicina” di Annabella Daneluzzi

N.B. Aggiornamento del 30 novembre 2013:

Come promesso agli astanti di ieri, con la conclusione del seminario e per quanti interessati, allego in calce al presente articolo le dispense di tutte e quattro le lezioni, che saranno disponibili in download libero fino alla fine dell’anno (dopodichè, solo per i nostri utenti registrati), quindi approfittatene!


Salve a tutti!

A novembre siamo orgogliosi di organizzare qualcosa di particolare: un seminario divulgativo sulla Repubblica Popolare Cinese, a cura della dott.ssa Annabella Daneluzzi.

Annabella si è laureata in Cinese nel 1997 all’Università di Cà Foscari e dal 2006 tiene dei corsi di Storia e Cultura della Cina presso l’UTE di San Vito al Tagliamento. Si occupa di turismo.

L’importanza del “Dragone d’Oriente” nel nostro mondo è ormai conclamata, almeno da un punto di vista economico; invece l’importanza culturale che ha riservato, e verrà a riservare, nel mondo di domani, rimane spesso oscura a molti occidentali. Per questo abbiamo deciso di farcelo spiegare da una sinologa. Forse scopriremo come il grande popolo cinese, nella sua vastità ed eterogeneità e con le inevitabili approssimazioni, sia nel contempo vicino e lontano alle nostre abitudini quotidiane.

Gli argomenti che verranno affrontati nelle varie serate, sono i seguenti:

  1. venerdì 8 novembre 2013: I cinesi in Italia: chi sono, come vivono, cosa sognano?
  2. venerdì 15 novembre 2013: L’eredità di Mao: la società cinese e le sfide per il futuro.
  3. venerdì 22 novembre 2013: Come si formano i cinesi di domani? I mass media e la dissidenza.
  4. venerdì 29 novembre 2013: Socialismo di mercato e integrazione globale.

si terranno come sempre presso la Villa Ronzani di Giai di Gruaro, e saranno accompagnati da filmati.

Ovviamente la relatrice non mancherà di soddisfare eventuali curiosità.

Allego la locandina dell’evento e vi invito a segnalare l’evento.

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Di seguito le dispense delle lezioni:

  'La Cina è vicina', dispensa della 1a serata (526,7 KiB, 27 download)
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  'La Cina è vicina', dispensa della 2a serata (877,0 KiB, 12 download)
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  'La Cina è vicina', dispensa della 3a serata (1,4 MiB, 11 download)
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“La parabola del consumismo”, incontro con Mirco Rossi

Salve a tutti, e ben ritrovati.

Siamo lieti di riprendere l’attività autunnale con il ritorno a Gruaro del nostro amico Mirco Rossi, che ci presenterà il suo nuovo libro: “La parabola del consumismo. Memorie di un ragazzo al tempo della sobrietà.”

Dalla scheda dell’autore:

locandina_parabola-consumismoIn Italia la maggior parte della popolazione appartiene a due generazioni che, a partire dagli anni del “miracolo economico”, hanno conosciuto e partecipato a una fase di crescita eccezionale. Nella storia umana mai in precedenza era stato possibile disporre di risorse in quantità e qualità così straordinarie. (…)
Un tempo la trasmissione del vissuto delle generazioni precedenti avveniva principalmente all’interno della struttura familiare. Durante gli ultimi quarant’anni la famiglia è esplosa cancellando la possibilità del rapporto quotidiano tra generazioni lontane, vero e proprio canale naturale di collegamento tra culture. (…)
Con un racconto punteggiato di spunti autobiografici della mia prima infanzia, il libro offre un panorama di esperienze e di valori da riconsiderare e da “riciclare” nell’oggi. Dove potrebbero costituire elementi essenziali di nuove ipotesi di organizzazione sociale e produttiva. (…)
Sobrietà e consumismo sono antitetici, incompatibili. Il secondo è uno stile di vita che, al di là di scelte di natura ideale, dovrà essere necessariamente abbandonato perché non sostenibile da punto di vista energetico e ambientale. Ritornare alla sobrietà potrebbe non bastare, ma rappresenta la giusta direzione verso cui muovere.
Questo scenario in molti suscita atteggiamenti di rifiuto e di paura, sia razionali che irrazionali. La realtà però non cambia ignorandola. Per questo motivo dimostrare che sobrietà non è sinonimo di povertà e di indigenza ma un valore da riconquistare è lo scopo centrale del libro.

Mirco Rossi, studioso veneziano, esperto divulgatore in problemi energetici, socio di ASPO Italia, (sezione italiana di ASPO International, The Association for the Study of Peak Oil) e membro del Comitato Scientifico della rivista Ambiente-Risorse-Salute edita a Padova dal Centro Studi l’Uomo e l’Ambiente. Svolge da molti anni un’intensa attività di divulgazione in ambito scolastico e sul territorio nel centro-nord Italia.

Lo ospiteremo venerdì 27 settembre 2013 alle ore 20.45, presso la Villa Ronzani di Giai di Gruaro.

Allego la locandina dell’evento e vi invito come sempre a segnalare la serata. Vi attendiamo numerosi!

-Comunicato Stampa dell’Editore-

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Ancora sulla guerra di Libia…

Dopo lo sfogo, un commento un po’ più ponderato.

“La cosa strana nell’assurdità della storia è che ci sia una spiegazione a tutto”
Cees Nooteboom, Voorbijie passages

Ancora una “guerra umanitaria”, ancora bombardamenti su un paese straniero per “lavare” la nostra coscienza di sedicenti democratici.
Questa volta tocca alla Libia del corteggiatissimo (in passato) Mu’ammar Gheddafi, ben consapevoli di quanto possa essere controproducente per gli equilibri interni di quel popolo un intervento militare occidentale.

E’ particolarmente fastidiosa l’ipocrisia di noi europei, che fingiamo di stupirci se un dittatore si comporta da dittatore, lo ignoriamo per anni quando massacra i migranti che tentano di giungere sulle nostre coste o reprime nel sangue la rivolta di Bengasi del 2006, ma siamo ben lieti di accettare i suoi investimenti nelle nostre banche, imprese, società di calcio.
Poi, quando ci accorgiamo che il suo potere rischia di sgretolarsi di fronte ad una Rivoluzione che non controlliamo e che potrebbe andare in una direzione che non ci piace, decidiamo di bombardarlo.

Senza alcuna credibilità e senza alcuna legittimazione, se non quella di essere stato 4 anni ministro della Giustizia del regime di Gheddafi, il segretario del Consiglio Nazionale ad interim di Transizione della Libia (CNT), Mustafa Abdul Jalil, tra i principali fautori dei bombardamenti occidentali, rassicura pervicacemente i paesi europei che ad un cambio di regime nulla cambierà, nei rapporti internazionali, nè per quanto concerne le forniture energetiche, nè per il “controllo” sull’immigrazione (tanto caro a noi italiani).

Il CNT libico, composto da 31 membri, quelli noti quasi tutti di Bengasi, con un solo rappresentante dei giovani (l’avvocato Fathi Tirbil) che tanto si stanno spendendo nella Rivoluzione libica, è un organo riconosciuto internazionalmente solo da Francia, Qatar ed Italia, ha un sito internet che sembra fatto su misura per noi occidentali (recita tronfiamente: “Freedom, Justice, Democracy”), un manifesto politico quanto di più generico e vago possibile (*).

La verità è che con questi bombardamenti nessuno, nemmeno gli insorti, sembra sapere in che direzione possa andare la Rivoluzione, né quanto possano essere forti ed influenti questi personaggi e pressioni filo-occidentali sul CNT.

Un autentico cambio di regime in Libia è tutto da verificare, la Storia anche recente (penso alla Rivoluzione dei Cedri in Libano, nel 2005) insegna quanto sia breve il passo da una vittoria della guerra civile ad una sconfitta della Rivoluzione.

Per questo sono contro la guerra degli Occidentali: sto con gli shebab, sto con la Rivoluzione libica e credo che nessun governo arabo libero possa mai costituirsi con l’interferenza occidentale.

(*) valga per tutti il punto 7b, ove in tema di economia recita: “lo sviluppo di una genuina partnership economica tra un forte e produttivo settore pubblico, un libero settore privato ed un’efficace società civile che eviti corruzione e sprechi”.

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Guerra alla Libia!

Scusate l’espressione colorita: ma CHE SCHIFO!!

Ci mancava solamente l’ennesima guerra, una guerra condotta alle nostre spalle, contro l’art.11 della Costituzione, sulla base di una genericissima e discutibilissima risoluzione dell’ONU, e per motivazioni che nemmeno si sono premuniti di spiegarci.

Possibile che noi occidentali dobbiamo fare sempre di queste figure? Possibile che ci si debba sempre nascondere dietro l’ipocrisia della “salvaguardia dei diritti umani” per difendere i nostri sudici interessi economici? (perchè non in Yemen, sempre in questi giorni preda di rivolte e repressioni?)

Di tutto può avere bisogno “il risorgimento arabo” come lo chiama il nostro Presidente della Repubblica (non a caso favorevole anche all’invasione di Ungheria del ’56) meno che di bombardamenti indiscriminati che poi sappiamo benissimo preludere all’inevitabile intervento di terra. O forse speriamo ancora che qualcuno dei suoi faccia fuori Gheddafi? O forse pensiamo che la guerra sarà rapida e breve? Qualcuno crede ancora a questa propaganda?

Anche ad essere cinici è evidente che l’Italia non ha alcun interesse in questa decisione: se vincono i ribelli saremmo additati (e giustamente) come gli amici di Gheddafi, se vince il dittatore saremmo comunque traditori (e giustamente), visti gli affari e beati trascorsi insieme.

E già non dubito che il nostro megalomane ministro della Difesa (rin)corra appresso agli interessi politico-petroliferi franco-anglo-statunitensi, inviando anche nostri  uomini e mezzi, senza rinnegare peraltro nè il baciamano di Arcoreil trattato di finta amicizia del 2008.

E non ho altrettanto dubbi che la “presunta opposizione” concorrerà responsabilmente a sostenere il governo, in una sorta di chiamata a correo.

Che pena questa povera italietta…, anche questa volta mi tocca stare con la Germania.

Altri collegamenti:

L’intervista a Gino Strada su Il Fatto Quotidiano

Un’analisi di Giuseppe Genna su Carmilla on line

Un’analisi di Fabio Marcelli su Il Fatto Quotidiano

La petizione contro la guerra in Libia

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Incontro NO-TAV Venezia Trieste, giovedì 24 marzo 2011

Salve a tutti!

Dopo l’articolo di Michele Zanetti, riteniamo opportuna una serata informativa sulla nuova ferrovia ad alta velocità (T.A.V.) in via di progettazione e sviluppo, che interesserà anche la tratta Venezia Trieste e quindi la zona del portogruarese.

Nonostante la fondata sfiducia nelle istituzioni e nella politica, crediamo infatti sia importante far sentire il più possibile la propria opposizione a tale scelleratezza.

Proponiamo pertanto un incontro con il comitato NO TAV Venezia Trieste nel quale sarà possibile firmare la petizione all’Unione Europea contro la nuova T.A.V. (si può firmare anche online, andando in questa pagina).

E’ l’unica possibilità che abbiamo di dire la nostra su questo progetto.

Vi attendiamo numerosi giovedì 24 marzo 2011, presso la Villa Ronzani di Giai di Gruaro.

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Emma Marrone ad Annozero

Ebbene sì. Ammetto la mia ignoranza. Prima di ieri sera ed Annozero, non ero consapevole dell’esistenza (e fama) di una giovane cantautrice rispondente all’appellativo di Emma Marrone.

La puntata di ieri sera della trasmissione di Michele Santoro parte infatti spumeggiante, con una ballata dedicata a Sacco e Vanzetti, da ella cantata.

Sono entusiasta, e non solo per le nostalgiche attrazioni bakuniane di gioventù, “Wow, una giovine anarchica all’interno dello showbiz!”, mi sono detto. Visto poi lo scarso seguito che da sempre le “eretiche” idee anarcoidi hanno avuto nella storia e vista la rappresentazione che oggi se ne fa (anarchico = black bloc), ho ammirato dentro me la scelta di ospitare una rappresentante di un mondo così distante da quello “consuetudinario”.

Purtroppo i primi dubbi di aver frainteso qualcosa li ho avuti poco dopo, quando, a precisa domanda di Giulia Innocenzi se fosse anarchica, la signorina ha risposto: “l’unica cosa in cui credo da qualche tempo è Dio, che è l’unica cosa certa”… e lì qualche sospetto m’è venuto.

Però ero ancora emozionato dalla rievocata (almeno da me) vicenda di Sacco e Vanzetti, quindi ho concluso che se dopotutto adesso ci si può definire “comunisti e cattolici” (Vendola dixit), magari si potrà pure dirsi “anarchici e credenti”. Massì, mi sono detto: ci sono tanti preti “anarchici”, pensa a Don Gallo, Padre Zanotelli, Don Ciotti, insomma l’importante è ciò che fai, non ciò che senti.

Inoltre mi piaceva, quel suo parlare terra terra, da “donna del popolo”, di una che non ha potuto studiare molto… (si scusava continuamente della sua scarsa proprietà lessicale) ed ero proprio incuriosito dal sentire cosa avesse da dire.

Poi ho letto che è diplomata al liceo classico, ed un po’ mi son sentito imbarazzato, perchè evidentemente la scuola non trasmette granchè; poi ahimè ho ascoltato cosa avesse da dire, e mi son sentito ancor più imbarazzato, per le seguenti ragioni.

Partendo da un'”arguta” osservazione sui giovani libici, a suo dire arrabbiati perchè cresciuti in famiglie sfinite dal clima di oppressione e dittatura, la signorina Marrone ha analizzato la situazione dei giovani italiani, i quali, sempre a suo dire, sarebbero cresciuti in famiglie dove la sterile e continua contrapposizione tra “destra” e “sinistra” ha impedito loro di ragionare, di parlarsi e di combattere uniti “per un futuro migliore” (diciamo così…).
Tralasciando i classici stereotipi sul vestiario di destra e sinistra, o le poco felici battute: “Alla fine siamo disoccupati di destra e disoccupati di sinistra, ma sempre disoccupati siamo”:  la cantautrice suggerisce che “noi” giovani dobbiamo unirci sopra qualsiasi differenza od opinione politico-ideologica (già trovarne, di giovani con idee politiche definite…).

Spietato, Santoro le ha ripetutamente chiesto: “ma uniti per fare che? Per ottenere cosa?”… e la risposta è stata: “la libertà di dire una cosa senza essere etichettati”… cioè il problema dei giovani sarebbe quello di essere definiti via via “fascisti” o “comunisti”…

Conclude infine il proprio intervento con un’altra geniale proposta: “facciamo un partito unico e cerchiamo di salvare l’Italia”. Cioè una bella dittatura e via!

Scusate, ma veramente: che pena… potrei capire se fosse una ragazzina, ma da quel che leggo è donna fatta e matura.

Quando sento discorsi come questo mi viene sempre in mente Nanni Moretti in Ecce Bombo: “te lo meriti Alberto Sordi, te lo meriti!”.

L’intervento di Emma Marrone ad Annozero, 3 marzo 2011

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Donne né perbene né permale

Nel disperato tentativo di far sembrare la manifestazione di domenica 13 febbraio una piccola cosa, sono scesi in campo le cortigiane di Silvio e i sostenitori dell’Arcore style, quelli che sostengono che ogni donna è seduta sulla sua fortuna.
Li sentiamo, li leggiamo su tutti i media sostenere che le donne scese in piazza sono femministe, comuniste, radical chic, moraliste, bigotte….

Ma di cosa e di chi parlano?

Utilizzano etichette che rispondono ad un linguaggio pubblicitario, per semplificare e banalizzare concetti storici complessi riducendoli a slogan.

Scorciatoie linguistiche, probabilmente suggerite da uno staff che tenta in tutti i modi di alzare una cortina fumogena attorno al proprio leader ormai in mutande. Scorciatoie per chi non vuole o non riesce ad entrare nel merito di ragionamenti.
E’ questo il circo mediatico messo in atto da una corte preoccupata, non tanto dalla caduta del loro protettore, quanto dal doversi risvegliare in una vita normale, cittadini senza più privilegi.

Domenica 13 febbraio alla manifestazione “Se non ora quando?” un cartello che girava tra la folla mi ha fatto riflettere, diceva: “BASTAVA NON VOTARLO”.

Ricordate il malloppone patinato che è arrivato nelle case con foto e descrizione spettacolarizzata della vita del futuro leader, ecco probabilmente molti si sono fatti ammaliare da tanta luminosità, da un pifferaio che distogliendo l’attenzione dai problemi veri ha condotto un popolo al ridicolo planetario.
Bastava non votarlo, certo facile a dirsi oggi, ma in molti hanno creduto a promesse di sviluppo e benessere perché il linguaggio usato, entrato nel pensiero comune grazie alle sue televisioni e ai suoi settimanali, ha addomesticato le menti e pur coscienti che quella non era la vita reale, ha donato momenti di spensierata leggerezza.

Ma il suo smisurato ego l’ha tratto in inganno e ora il re è nudo.

Gli si vede il pisello, il suo sedere flaccido, la sua ridicola tinta ai finti capelli e l’abbondante cerone fanno di lui un povero uomo e nulla di più.
Lasciamolo nella sua triste vecchiaia, ignoriamolo, rispondiamo con il silenzio a chi ancora cerca di difendere lui e la sua politica, un silenzio che urla disprezzo.
Non perdiamo altro tempo, parliamo invece con i nostri giovani, i nostri figli, con i nostri colleghi, riportiamo la società in un mondo civile dove il lavoro è si fatica, ma anche soddisfazione, dove il rispetto per l’uomo bianco, nero, maschio o femmina che sia, è un valore imprescindibile in una società civile. Lavoriamo  per far emergere i talenti che ognuno di noi ha, facciamo politica ma di quella vera, di quella che serve a farci dire, prima di addormentarci, nel mio piccolo ho contribuito a costruire un futuro in cui legalità, opportunità, equità e giustizia sono alla portata di tutti.

Sì ho partecipato alla manifestazione “Se non ora quando”.
Perché ho goduto i frutti delle lotte del secolo scorso, ma so bene che i diritti non sono dati per sempre, vanno difesi: con la cultura e con la consapevolezza.
Ero a Venezia a difendere le idee in cui credo. Perché non c’è niente di peggio che tacere il proprio pensiero per paura di venire giudicate.

Francesca Battiston
Capogruppo “Cittadini di Gruaro”

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