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“Quanto sappiamo dell’infinitamente piccolo?”, incontro con Massimo Venaruzzo

Salve a tutti.

Segnalo che venerdì 23 marzo 2012 alle ore 20.45 ospiteremo il dott. Massimo Venaruzzo, ricercatore del CERN di Ginevra, che ci relazionerà sul tema “Quanto sappiamo dell’infinitamente piccolo? Il modello standard delle particelle elementari.”

Massimo Venaruzzo, laureatosi a Trieste con una tesi sui rivelatori a microstrip di silicio per il tracciatore interno dell’esperimento ALICE, ha conseguito il Dottorato in Fisica presso l’Università di Trieste discutendo la tesi sulla ricostruzione della risonanza strana S(1385) come strumento per lo studio della dinamica del Plasma di Quark e Gluoni, oggetto di studio di ALICE. Attualmente ha un contratto post-doc con l’università di Trieste e come Associate presso il CERN.

L’incontro si terrà  presso la Villa Ronzani di Giai di Gruaro.

Allego la locandina dell’evento ed invito come sempre tutti a segnalare la serata.

Vi attendiamo numerosi!

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  Il modello standard delle particelle elementari (816,3 KiB, 13 download)
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Cena sociale de La Ruota, venerdì 16 marzo 2012

Salve a tutti.

Informiamo quanto interessati che venerdì 16 marzo 2012 alle ore 20:00 si terrà l’annuale cena sociale della nostra associazione, presso l’ormai abituale agriturismo “Ca’ dei Molini” di Boldara.

Coloro che volessero partecipare, sostenerci o tesserarsi, o semplicemente incontrarci, possono dare la propria adesione, possibilmente entro il 10 marzo 2012, con le seguenti modalità:

    • commentare di seguito il presente articolo;
    • inviare un’e-mail a mavi2219[at]libero.it o a joyofliving[at]libero.it;
    • telefonare a Luisella al 368 3599006 o a Gioia al 347 8832885.

Il prezzo è di € 25,00.

Vi attendiamo numerosi!

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“Paesaggi fluviali nel Veneto Orientale”, a cura di Francesco Vallerani

Segnalo che venerdì 2 marzo 2012 alle ore 20.45, ospiteremo il prof. Francesco Vallerani dell’Università “Ca’ Foscari” di Venezia, per una conferenza dal titolo: “Paesaggi fluviali nel Veneto Orientale: da patrimonio ambientale a opportunità per una urbanistica sostenibile”.

FRANCESCO VALLERANI, nato a Camposampiero (PD) il 7 giugno 1954, si è formato presso il Dipartimento di Geografia dell’Università di Padova, sotto la guida dei Proff. G.B. Castiglioni e M. Zunica, laureandosi in Lettere nel 1978.

Dall’anno accademico 2008/2009 assume la docenza di Storia della Geografia e delle Esplorazioni per la Laurea Magistrale Acel, avviando così un nuovo filone di ricerca dedicato allo studio dei viaggiatori in età coloniale, con particolare riguardo all’outback australiano. Sempre nel 2009 ha coordinato un numero monografico della rivista La Ricerca Folklorica dedicato alla navigazione tradizionale in ambienti anfibi.

Nel 2010 ha avviato un progetto di ricerca, con la collaborazione del collega Antonio Paolillo e con la Fondazione Ligabue di Venezia, sull’evoluzione geostorica dei paesaggi antropici nei LLanos de Mojos, nelle regioni del Beni e del Chapare boliviano. Ha diretto l’attività di ricerca sul campo portata a termine nel novembre del 2010.

L’incontro si terrà  presso la Villa Ronzani di Giai di Gruaro.

Allego la locandina dell’evento ed invito come sempre tutti a segnalare la serata.

Vi attendiamo numerosi!

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La “Residenza dell’altra età”

La montagna ha partorito il topolino! Io parafraserei in questo modo: Il topolino ha partorito la montagna!
Mi riferisco alla mastodontica muraglia che sta sorgendo sulla riva destra della roggia Versiola nel capoluogo di Gruaro; tanto agognata e attesa dai miei concittadini! Tutti?
Va beh, che la popolazione sta invecchiando, ma quella struttura non sarà certo occupata dai Gruaresi che probabilmente non se la potranno permettere. Non capisco come si sia potuto scegliere e si sia concesso di costruire su un terreno di natura agricola e nei pressi di due corsi d’acqua che, durante le piogge, di regime quasi tropicale, necessitano di aree naturali di tracimazione.
Per non dire dell’impatto ambientale; anche un occhio distratto non può non vedere l’orrenda bruttura: un “monstrum”; altro che “cattedrale nel deserto” come a suo tempo fu definita la palestra comunale! Inoltre, se la “Residenza dell’altra età”, ovvero casa di riposo per non autosufficienti, era ritenuta indispensabile, perché non recuperare edifici esistenti? (es. ex Tisa)
E la chiamano…   RIQUALIFICAZIONE!!!
Cementificare, cementificare sembra sia il sacro fuoco che anima gli amministratori dei nostri Comuni! Con quali costi? A carico di chi? A vantaggio di chi? Questo è il progresso, bellezza!
Fino a quando potremo continuare così?
Il benessere non si fonda solo sul P.I.L., ma anche sulla qualità della vita che ha il suo punto forte proprio nel rispetto e nella valorizzazione delle risorse ambientali.
In fondo, se ci pensiamo un po’, chi ci nutre non sono i centri commerciali che continuano a moltiplicarsi e che stanno distruggendo in modo irreversibile il nostro paesaggio! Mi chiedo anche:- Chi oggi, in piena crisi economica ha tanto danaro da impegnare in strutture “fantasma” che non garantiscono un rientro adeguato all’investimento? Credo che qualche dubbio sia ammesso…
Tutto questo per dimostrare come spesso scelte di pochi ricadano inevitabilmente e con pesanti conseguenze, su tutti e soprattutto sulle future generazioni che non hanno alcuna voce in capitolo.
Come cambiare? Avrei qualche idea, ma lascio questa domanda aperta in attesa di altri interventi.

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“Lo scuro oggetto del desiderio”

Una serata “cioccolatosa” in dolce compagnia, allietata da “divagazioni e dolcezze d’autore”, selezionate da M. Collovini e lette con grazia e perizia dal Gruppo Teatro “La Bottega”.

L’appuntamento è per  venerdì 24 febbraio 2012 alle ore 20:45, presso il Bar Trattoria Centrale di Gruaro.

Allego la locandina dell’evento.

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Visita guidata alla “Ca’ d’Oro” ed al Ghetto ebraico di Venezia – RINVIATA al 4 marzo!

Rettifica urgente del 31/01/2012 di jetto:

Come già aggiornato sulla nostra pagina facebook, avvisiamo con urgenza quanti interessati, che la visita guidata alla Ca’ d’Oro ed al Ghetto ebraico di Venezia, originariamente prevista per domenica 12 febbraio 2012, è stata rinviata a domenica 4 marzo 2012.

Il rinvio è dovuto alla concomitanza con il Carnevale di Venezia (volo della Colombina) e conseguenti difficoltà logistiche.

Attendiamo conferma dell’adesione già data (o da darsi) entro e non oltre il 16 febbraio 2012, inviando un’e-mail a mavi2219[at]libero.it o a joyofliving[at]libero.it o telefonando a Luisella al 368 3599006 o a Gioia al 347 8832885.


Come già pubblicato sulla nostra pagina facebook, segnalo a tutti i potenziali interessati che stiamo organizzando per domenica 12 febbraio 2012 una visita guidata alla Ca’ d’Oro ed al Ghetto ebraico di Venezia.

Dal sito della Ca’ d’Oro:

La Ca’ d’Oro, antica dimora patrizia del Quattrocento, raccoglie la collezione d’arte donata allo Stato dal Barone Giorgio Franchetti che acquistò l’edificio nel 1894.

In questa casa di stile gotico veneziano, attraverso suggestivi scorci architettonici, è possibile ammirare dipinti di scuola veneta tra i quali il celebre San Sebastiano di Andrea Mantegna, opere di scuola toscana e fiamminga, splendidi bronzetti e sculture rinascimentali.

Dal sito del Ghetto ebraico:

A seguito delle leggi emanate dal Governo della Serenissima Repubblica, il 29 marzo 1516 nasceva a Venezia il primo Ghetto d’Europa, una zona cioè dove gli Ebrei dovevano abitare e dalla quale non potevano uscire dal tramonto all’alba. Quest’area era chiusa da cancelli controllati da guardie e tutt’oggi si possono vedere i segni dei cardini di quei portoni. In quel tempo gli Ebrei avevano il permesso di esercitare solo alcune professioni e quindi erano medici, in quanto erano i più preparati e abili essendo in grado di studiare testi scritti in arabo, prestatori di denaro, perchè ai cattolici era vietato dalla loro religione, mercanti e “strazzarioli”, cioè venditori di stracci. Il Ghetto continuò poi ad esistere come tale per oltre due secoli e mezzo, fino a quando cioè nel 1797 Napoleone ed i francesi conquistarono Venezia e finalmente lo aprirono eliminando definitivamente ogni cancello: gli Ebrei furono così liberi di andare a vivere in altre zone della città.

Il prezzo è veramente contenuto (comprende viaggio in treno e visite guidate, partenza ore 9:00 dalla stazione ferroviaria di Portogruaro-Caorle; pranzo autonomo).

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Conferenza “La Kinesiterapia”, venerdì 3 febbraio 2012

Rettifica urgente del 24/01/2012 di jetto:

Per motivi indipendenti dalla nostra volontà e legittima scelta del relatore, Vi informiamo che la serata sulla Kinesiterapia sarà organizzata e curata direttamente dall’Associazione “Un Parco Per Boldara” ed ospitata, contrariamente a quanto precedentemente indicato, dal Comune di Teglio Veneto (VE), presso il condominio “Avvenire”, in Via Chiesa.

Su richiesta del relatore allego la locandina aggiornata della serata, con tutte le indicazioni del caso.

Ci scusiamo per l’eventuale disagio occorso.


La kinesiterapia (di cui la fisioterapia è un ramo), è un’arte curativa praticata da molti decenni nel Nord Europa. In Italia, è applicata in maniera istituzionale solo di recente: gli studi specifici rispondono alle norme CEE da poco più di ieci anni. Ciò spiega in parte l’uso poco frequente di questo tipo di terapia e  il suo mancato uso in innumerevoli patologie, recuperi o preparazioni specifiche, dalla sindrome di Baré alla preparazione al parto con tecniche di psico-profilassi del dolore.

“Per tanto tempo, il massaggio ha rappresentato per la nostra professione l’unica scienza; ciò l’ha svalutata” disse Marcel Bienfait, 40anni fa. Purtroppo, ancora oggi, “terapia”  è sinonimo di massaggio, non solo per il grande pubblico ma anche per la medicina tradizionale.

Pertanto, vorrei rivalutare l’apporto reale di questa scienza, basata su  esami clinici concreti che permettono di curare in primis le cause dei disturbi ben prima dei sintomi. Vorrei che il paziente, più informato sul suo disturbo,  fosse reso più libero nella scelta di cura, tutto a beneficio di un risparmio di dolore, tempo, denaro e farmaci,  grazie ad una guarigione profonda in perfetta cooperazione con il medico curante.

Dunque, la serata sarà dedicata sia alla filosofia della kinesiterapia, spalleggiata dalla terapia manuale,  sia alle cure specifiche delle grandi patologie ortopediche che colpiscono la popolazione. Insisteremo sulla loro prevenzione e successivamente sulla cura stessa, applicata dopo l’individuazione delle anomalie bio-meccaniche, origine di sintomi  in generale messi a tacere farmacologicamente, spesso solo per un breve periodo. Chiedo cortesemente ai partecipanti a far sì che l’incontro non sia limitato ad un monologo saccente e noioso ma improntato dall’elemento fondamentale nella ricerca della salute del paziente: il dialogo.

Claude Andreini

Laureato in kinesiterapia (ISKE_Liegi)
Specializzato in Terapia Manuale (International College of Osteopathy-Bruxelles), drenaggio linfatico(VUB), lettura radiografica, elettroterapia e terapia sportiva- taping(ULB).
Insegnante di Biologia e di Educazione Fisica (ISEP Liegi).
Titoli A1, a norma CEE.

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Giorno della memoria 2012, “Vite prigioniere”

Salve a tutti, e nuovamente buon principio.

Quest’anno, per la serata celebrativa del Giorno della Memoria, abbiamo scelto un episodio di piccola storia locale, per valorizzare la figura di uomo, che come tanti, si sono trovati loro malgrado protagonisti inconsapevoli della brutalità della guerra.

La storia è quella di Giovanni Antoniali, internato del campo di concentramento di Halle sul Saale (Buchenwald), nel ricordo della figlia Gilberta.

Informazioni sul sottocampo di Halle si possono trovare sul sito del Museo Memoriale Statunitense dell’Olocausto (solo in lingua inglese).

La serata si terrà venerdì 27 gennaio 2012 alle ore 20:45, presso la Sala consiliare del Comune di Gruaro.

Allego la locandina dell’evento e Vi invito come sempre a segnalare la serata.

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Buona fine e buon principio!

Con l’auspicio che il prossimo anno si riveli migliore del corrente, ma con la ragionevole consapevolezza che difficilmente così potrà essere, auguriamo comunque di cuore ai nostri compagni, amici, collaboratori ed a voi visitatori tutti, una buona fine 2011 ed un buon principio 2012.

Ci risentiamo comunque molto presto: a gennaio con il consueto appuntamento celebrativo del Giorno della Memoria, venerdì 27 gennaio 2012, che anche quest’anno ci vedrà collaborare con la compagnia teatrale “La Bottega” di Concordia Sagittaria.

Poi a febbraio, con una serata sulla chinesiterapia, tenuta dal nostro sodale Klauss, e tra febbraio e marzo per un incontro un po’ particolare, degnamente celebrativo della stagione invernale.

Vi ricordo che sulla nostra galleria potete trovare le foto della visita alle Gallerie dell’Accademia di Venezia (a breve quelle della visita a Ferrara).

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La crisi economica, in Italia

Tra i tanti stimoli che l’attuale crisi economica propone, due sono le riflessioni che mi vengono in mente per analizzare la situazione in cui ci troviamo.

La prima è la necessità di discernere -tra le molteplici- le opinioni realmente competenti, o ragionevolmente fondate, dell’economia capitalista e finanziaria che abbiamo creato e di cui viviamo. E da marxista (eterodosso) credo che il modo migliore sia quello di leggere e studiare gli interventi di chi si occupa professionalmente ed attivamente di queste tematiche, in particolar modo gli economisti cosiddetti “liberisti” (*).

Se è vero infatti che l’economia (come la medicina, peraltro) non è una scienza esatta, è altrettanto vero che non è una disciplina semplice, e dunque incomprensibile, se non si tenta almeno in parte di cogliere gli elementi o gli strumenti di base fornibili da coloro che si occupano professionalmente, o semplicemente studiano, questi temi. I modelli economici e macroeconomici di oggi in particolare si sono fatti molto complessi e variamente interpretabili. Le soluzioni non sono mai completamente risolutive ed i modelli predittivi non sono degli assoluti. Altrettanto vero è che viviamo in un mondo complesso, in cui i bisogni e le variabili mutano continuamente, e dunque risulta difficile, anche per attenti studiosi, capire i comportamenti dei mercati finanziari o le scelte dei governi politici.

Sgombriamo dunque il campo dai dubbi: non esistono “bacchette magiche” ed ogni scelta di politica economica rischia di non essere definitiva, ma di dover essere integrata e commisurata alle conseguenze che comporta, e spiegata chiaramente ai cittadini che la subiscono o la invocano.

La seconda riflessione è relativa alle definizioni di alcune “parole chiave” che si sentono spesso citare a sproposito nel dibattito politico-economico:
1) i “mercati” e (alternativamente) la “finanza” come Sauron, l’oscuro signore di Mordor, assolutamente tendenti al Male e bramosi di muoverci guerra per distruggerci;
2) il “debito pubblico” come una variabile indipendente, discesa dal cielo e del quale non abbiamo responsabilità passata o futura (“perchè dovrei preoccuparmi dei posteri, cos’hanno fatto i posteri per me?”);
3) lo “stato sociale” (pensioni, sanità, istruzione e tanto altro) come qualcosa di indefinitamente eterno, per i quali non bisogna lottare o sacrificarsi;

Precisando che non ho alcuna simpatia per le banche o per i mercati finanziari, o più in generale per il sistema fin qui costruito, ma che abbiamo NOI costruito attraverso ben definite scelte politiche ed individuali, vorrei chiarire quanto segue:

1) i “mercati” siamo noi, per il semplice fatto di vivere in una società dei consumi.

Nel momento in cui decidiamo di investire dei risparmi (se ne abbiamo) in un’operazione finanziaria (titoli di stato, obbligazioni, azioni, autonomamente od affidandoli ad un terzo), immobiliare (una casa, un appartamento, un terreno) od imprenditoriale (una fabbrica, uno studio, un negozio, un’attività di qualsiasi tipo), prendiamo parte al “mercato”. Anche se non siamo risparmiatori, imprenditori, inquilini, proprietari di casa o lavoratori, nel momento in cui decidiamo di soddisfare un bisogno economico (sia uno di base come quello di mangiare, od uno più lieve come fare una vacanza) acquistando un bene, accettiamo l’idea di essere in un “sistema di economia di mercato”. Assurdo negarlo.
Per inciso, una reale opposizione a tale sistema economico la dispose Stalin in Unione Sovietica, con l’abbandono della NEP, ma anche Mao o altri politici comunisti, nella storia e nel mondo.

La “finanza” è un meccanismo generato da, ed indispensabile a, questo sistema di economia di mercato. Nel momento in cui attribuiamo un valore al denaro-merce (valutabile in un certo interesse), abbiamo bisogno di enti (banche, finanziarie, assicurazioni) e strumenti (mutuo, finanziamento, cessione di credito, titolo di Stato, emissione di obbligazioni, collocamento azionario) per gestire  questo denaro; e abbiamo anche la possibilità (anche qui per PRECISE scelte politiche) di “giocare” con questo denaro in maniera sempre più complessa (derivati, vendite allo scoperto, opzioni…). Da ogni operazione può o non può derivare un guadagno (rendita finanziaria), che, tassato per un certo importo, rientra in parte anche nelle casse dello Stato.
La signora anziana che comprava i BOT negli anni ’70 è parte di questo sistema tanto quanto la FIAT od altre aziende industriali quotate in borsa che si reggono sugli andamenti dei mercati finanziari (FIAT sarebbe fallita da tempo senza l’utilizzo di efficaci strumenti finanziari…). Se non teniamo conto che la finanza è INTRINSECAMENTE indispensabile e legata al nostro sistema, non possiamo avanzare nessuna proposta alternativa.

All’interno della finanza vi sono e vi sono state innumerevoli storture ed incongruenze (la reale efficenza delle famose agenzie di valutazione, i compensi multimilionari dei top-manager di società e banche, l’utilizzo di strumenti per evadere il fisco, la tassazione delle rendite inferiore rispetto al reddito, le innumerevoli truffe da parte di bancari e agenti assicurativi nel consigliare investimenti sbagliati o rischiosi), ma tutte consentite da precise SCELTE politico-ideologiche di “liberalizzazione” e “deregolamentazione” dei mercati e servizi finanziari. Ciò, unito ad una politica monetaria (cioè delle Banche Centrali, cioè degli Istituti che battono moneta) a dir poco dissennata, con l’eccessiva circolazione di denaro a basso tasso di interesse, ha aggravato e contribuito alla crisi attuale.
Una delle caratteristiche principali della finanza, contrariamente alla cosiddetta “economia reale”, è di essere un gioco a somma zero (anche se il dibattito in materia è aperto), cioè un sistema che non crea ricchezza, ma che semplicemente la sposta.

(segue a pag. 2)