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Mondina

  • MONDINA: località della frazione di Bagnara
    L’origine del nome si può individuare nel termine MONDARE, cioè pulire, diserbare, in riferimento alla bonifica della zona.
  • Via Ponzanis: la tesi corrente è che il nome sia di derivazione latina, esattamente derivante dal nome latino PONTIUS. Esso è comunque l’unico nome di origine romana presente nel territorio di Gruaro.
  • Via Macchiavelli Nicolò (Firenze 3/5/1469 – 22/6/1527): scrittore e politico. Segretario della 2a cancelleria della Repubblica fiorentina (1498/1512), compì numerose missioni diplomatiche in Italia e all’estero. Tornati i Medici a Firenze fu costretto a lasciare la vita politica. Si dedicò pertanto alla stesura delle sue opere maggiori: “Discorsi sopra la prima deca di Tito Livio”, “Il Principe” e i dialoghi ”Dell’arte della guerra”; in esse è contenuto il suo pensiero politico. Nel “Principe”, per la prima volta si ha la precisa formulazione della necessaria distinzione tra la sfera etica e quella politica. L’opera ebbe un’immensa risonanza e fu messa all’indice nel1559 con l’accusa di empietà ed immoralità. Nel 1520 il cardinale Giulio de’ Medici gli affidò l’incarico di redigere la storia di Firenze; ne nacquero le “Istorie fiorentine” opera in 8 libri, rimasta incompiuta.
    Di valore anche la sua produzione letteraria: commedie come la “Mandragola” e “Clizia” e il poema “L’asino d’oro” testimoniano il vivo interesse di Macchiavelli per le questioni linguistiche e il suo sostegno al fiorentino contemporaneo.
  • Via Guicciardini Francesco (Firenze, 6/3/1483 – Arcetri, 22/5/1540): politico e storico. Ambasciatore della Repubblica fiorentina in Spagna, dopo il ritorno dei Medici a Firenze divenne, per incarico del Papa, governatore (1516/1526) di alcune province dello Stato Pontificio. Divenuto responsabile della politica estera della Curia, ebbe un ruolo di primissimo piano nell’organizzazione della Lega di Cognac (1526) contro Carlo V. Nel 1531 fu al servizio dei Medici. Si ritirò a vita privata nel 1537.
    Il suo pensiero politico e la sua concezione storica sono contenuti principalmente nei “Ricordi” dove traspare il suo scetticismo sulla possibilità dell’uomo di poter intervenire sulla realtà e quindi dell’inutilità di elaborare modelli d’interpretazione globale della stessa.
    In questo senso si opponeva al suo contemporaneo Macchiavelli. La sua opera più significativa resta la “Storia d’Italia” (1537/40) che consta di 20 libri nei quali sono presentati gli avvenimenti intercorsi tra la discesa di Carlo VIII nel 1494 e la morte di Clemente VII 1534. L’opera rappresenta il primo tentativo di tracciare una storia politica di respiro europeo.

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