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PArCo: Pordenone Arte Contemporanea

La città friulana si affaccia al mondo dell’arte contemporanea con due nuovi spazi e due grandi mostre.

Anche Pordenone ora ha il suo centro d’arte, PArCo – Pordenone Arte Contemporanea -, situato presso le stanze di Villa Galvani all’interno dell’omonimo parco. Allo storico palazzo è stato affiancato un nuovo e più ampio edificio, adibito anch’esso a spazio espositivo, in una fortunata integrazione tra passato e presente. La struttura si compone appunto della villa veneta restaurata, sviluppata su tre piani e dal classico impianto architettonico, e da un nuovo ampliamento che ospita l’ingresso principale, nuove sale espositive, un centro congressi e altri spazi destinati ai servizi museali. I due edifici sono adiacenti e comunicanti e si sviluppano per una superficie complessiva di circa 1.800 mq, di cui 1.200 mq circa adibiti a spazi espositivi.

La galleria è stata progettata per poter ospitare opere di ogni genere e dimensione, e mostre complesse ed eterogenee. La Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea “Armando Pizzinato” (Maniago 1910 – Venezia 2004), così è stata intitolata la struttura museale in memoria di  uno dei più importanti artisti italiani del secondo dopoguerra, raccoglie una collezione di dipinti, sculture, incisioni, fotografie del Novecento provenienti dal Museo Civico d’Arte di Pordenone. Una raccolta importante che annovera i migliori artisti del territorio, tra i quali: Mirko Basaldella, Corrado Cagli, Armando Pizzinato, Luigi Vettori, Giuseppe Zigaina e Luigi Zuccheri. Vi è affiancata inoltre la Collezione Ruini, voluta dall’Ing. Roberto Ruini, che riunisce insieme opere di Giorgio De Chirico, Massimo Campigli, Roberto Crippa, Filippo de Pisis, Lucio Fontana, Renato Guttuso, Alberto Savinio, Mario Sironi. Infine la Galleria possiede una raccolta di opere grafiche di Pablo Picasso, Georges Braque e Marc Chagall.

Per l’inaugurazione di questo nuovo spazio si è scelto di esporre il lavoro di un artista italiano dall’intensa e prolifica attività, in concomitanza con il centenario della sua nascita: Corrado Cagli e il suo magistero. Mezzo secolo di arte italiana dalla Scuola Romana all’astrattismo. La mostra, visitabile dal 13/11/2010 al 30/01/2011, si articolava principalmente in due sezioni, suddivise nei due corpi della galleria: la prima, allestita presso il nuovo edificio, seguiva il percorso artistico ed intellettuale dell’autore, proponendo una selezione di opere che ne esplicavano la spiccata poliedricità, ripercorrendo stili, periodi, e idee del suo fare arte. La seconda parte, organizzata a sua volta in varie sezioni era dedicata all’influenza di Cagli nel panorama italiano, si sviluppa sui tre piani delle stanze della Villa.

Questa esposizione ha ben dimostrato l’attività di Corrado Cagli (Ancona, 1910 – Roma, 1976) e la sua grande abilità tecnica e padronanza artistica in diversi campi, collocandosi come fulcro propulsivo del contesto italiano tra gli anni trenta e settanta del Novecento. E’ stata sottolineata inoltre l’influenza di Cagli nei confronti di molti artisti suoi coetanei, alcuni dei quali friulani, in particolar modo per i tre fratelli Basaldella. Affinità di stile vi fu anche con lo stesso Pizzinato, con il quale condivise le ideologie del Formalismo astratto. Ma fu la cerchia della Scuola Romana (Capogrossi, Cavalli, Melli) che subì maggiormente la presenza di Cagli, il quale contribuì alla stesura del Manifesto del Primordialismo Plastico del 1933, nel comune intento di realizzare una ricerca pittorica prevalentemente improntata sul tonalismo.

Alla sede principale si è deciso di “affiancare” un secondo edificio, chiamato appunto PArCo 2 – Spazi Espositivi di Via Bertossi, una vecchia scuola realizzata nel 1925 su una costruzione preesistente situata in un palazzo del centro storico, riqualificato anche grazie alla collaborazione del noto architetto tedesco Thomas Herzog. Nelle sette grandi stanze si è scelto, per l’inaugurazione (dal 06/11/2010 al 30/01/2011), di ospitare la prima personale italiana del fotografo americano Jim Goldberg (California 1953): foto, video, oggetti, testi, per esplorare tutte le principali tappe della profonda esperienza dell’artista, come i più noti progetti “Rich and Poor”, “Raised by Wolves” e “Open See”, ed altri scatti inediti esposti per l’occasione. Indagine sociale e ricerca documentaristica si intrecciano, esaltati da un allestimento magistralmente sofisticato ed accogliente, una mostra profonda e ben curata.

Due esposizioni di valore ed importanza, allestite in spazi funzionali e ben strutturati, due sedi espositive decisamente istituzionali, che mirano a rafforzare il progetto culturale della città.

Per info: http://www.artemodernapordenone.it/

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