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“Il mio nemico è l’indifferenza”, incontro con Pierluigi Di Piazza

Venerdì 8 aprile 2016, alle ore 20.30 incontriamo nuovamente Pierluigi Di Piazza del Centro di accoglienza per stranieri e di promozione culturale “Ernesto Balducci” di Zugliano, che ci parlerà della sua trentennale esperienza nell’accoglienza di chi sta ai margini o emigra per necessità, e delle difficoltà incontrate, come racconta nel suo nuovo libro “Il mio nemico è l’indifferenza – Essere cristiani nel tempo del grande esodo”.

Non si può essere cristiani e professare il razzismo a tutti i livelli: omossessuali, nomadi, carcerati, migranti.

Accanto allo sdegno morale per una colpevole indifferenza diffusa dentro e fuori la Chiesa, così come per una politica ritardataria, attendista, autoreferenziale, c’è anche spazio per le esperienze positive e per una speranza. Quella che ciascuno impari a prendersi cura, per quanto può, delle sorti degli altri.

L’incontro si terrà presso la Villa Ronzani di Giai di Gruaro.

Alleghiamo la locandina dell’evento ed invitiamo tutti a segnalare la serata.

  'Il mio nemico è l'indifferenza', di Pierluigi Di Piazza (472,2 KiB, 16 download)
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D’un tratto…

In genere in queste poche righe, cerco di riflettere su qualche tema o di carattere generale o di vita interna dell’Associazione, questa volta invece voglio occupare questo spazio per condividere con voi un’emozione profonda e intensa che ho provato incontrando, in occasioni diverse due persone, lo scrittore israeliano Amos Oz ed un prete, Pierluigi Di Piazza, fondatore ed anima del Centro d’accoglienza e promozione culturale “E. Balducci” di Zugliano (Udine).

Due persone distanti geograficamente tra loro – uno, ebreo d’Israele, l’altro friulano -culturalmente e per formazione; uno laico, non religioso, l’altro prete (che rifiuta peraltro l’etichetta di “funzionario del sacro”) ed operatore sociale, ma uniti da un convinto e sentito “I care” (mi riguarda). Entrambi sono impegnati a dare il loro contributo per una soluzione concreta, realistica e possibile ai “drammi delle persone e dei popoli” siano essi ebrei e palestinesi per il primo, o tutti i diseredati del mondo per il secondo.

Un compito impegnativo, vissuto e partecipato da tutti e due, in modo diretto, semplice, credibile, senza nascondersi e nasconderci difficoltà e perseguito con modalità a tratti simili; essenzialmente la parola per l’uno e l’altro, la parola e l’accoglienza per il secondo, e a volte diverse: accettazione del “compromesso”, inteso in senso alto come capacità di adeguarsi al reale, alla vita (il contrario di compromesso è per lui fanatismo, morte), per risolvere la questione israelo-palestinese, per Oz; intransigenza ferma, non nei confronti delle persone, ma sui principi, sulla scelta delle soluzioni per Di Piazza, perché una sola può essere la strada da percorrere se ci si vuol mettere dalla parte dei diseredati.

Mi fermo qui, con queste brevi annotazioni perché non vorrei togliervi il piacere della scoperta, e che scoperta!

Aggiungo solo due suggerimenti di letture per facilitarvi nella vostra ricerca:

  • AMOS OZ – “Contro il fanatismo” – Feltrinelli;
  • GIANLUIGI DI PIAZZA – “Nel cuore dell’umanità – storia di un percorso” – Centro di accoglienza e di promozione culturale “E. Balducci” – Editrice